L’altra faccia dello yoga: gli effetti collaterali a cui fare attenzione

Se non indicato espressamente, le informazioni riportate in questa pagina sono da intendersi come non riconosciute da uno studio medico-scientifico.
Non si fa altro che parlare degli immensi benefici che porta con sé la pratica dello yoga, ma se non fosse tutta la verità? Più che di controindicazioni, con lo yoga si parla di effetti collaterali: potresti diventarne ossessionato, ma fare anche altri errori come scegliere la scuola sbagliata o improvvisarti autodidatta quando non è proprio il caso.
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Gaia Cortese 1 Settembre 2020

Scioglie le articolazioni, corregge i difetti di postura, dona benessere e mette in contatto con se stessi. Ogni volta che si parla di yoga non si fa altro che elencarne i benefici, ma non si parla mai di controindicazioni o effetti collaterali. Sarà perché non esistono? Non è proprio così.

Se hai sentito parlare di controindicazioni della pratica dello yoga, probabilmente sarà capitato in presenza di una donna in dolce attesa o di una persona con problemi alla schiena che, per ovvi motivi, non possono praticare alcune specifiche asana. Difatti, è difficile affermare che lo yoga abbia delle controindicazioni, ma degli effetti collaterali sì, quelli ci sono, e leggendone uno dopo l'altro, ti renderai conto che lo yoga è una bellissima pratica, ma anche può essere resa imperfetta.

Il tuo fisico è a rischio

Abbiamo visto che per una persona in buona salute non ci sono vere e proprie controindicazioni nella pratica dello yoga. Va tuttavia detto che alcune posizioni non sono del tutto appropriate se il praticante soffre di mal di schiena, avverte dolori localizzati o ha un'infiammazione in corso.

I rischi associati alla pratica dello yoga sono poi maggiori se la lezione di yoga si tiene in casa, senza la supervisione di un insegnante in grado di correggere le posizioni e di dare indicazioni precise sulla base alle caratteristiche fisiche del praticante. Non è raro trovare persone rimaste bloccate con la schiena, nel seguire l'ottimo intento di fare una lezione yoga dinamico seguendo un'app appena scaricata sullo smartphone.

Come ogni attività sportiva, anche per lo yoga, occorre fare un buon riscaldamento prima di ogni sessione, proprio per evitare di procurarsi strappi muscolari o addirittura lesioni.

Se finisci per isolarti

Lo yoga ti porta inevitabilmente a essere molto concentrato su te stesso e sul tuo mondo interiore. Una condizione che inizialmente può appagarti parecchio, ricompensarti delle fatiche, ma che a lungo andare potrebbe portarti a isolarti dal resto del mondo.

Questo nuovo status potrebbe a sua volta portarti a chiuderti in te stesso, fino a ritrovarti a praticare yoga in completa solitudine senza neppure avere la possibilità di condividere i tuoi risultati con qualche altro appassionato di yoga.

Ascolti il tuo corpo?

Se dovessi iniziare un corso di yoga, probabilmente ti troveresti in una classe con yogi di diverso livello. Trovarti tuttavia di fronte a chi riesce a fare la verticale sulla testa (Sirsasana), non ti dovrebbe in nessun modo suggerire di provare la stessa posizione quando sei, sì e no, alla tua seconda lezione di yoga. Ascoltare il proprio corpo, essere consapevoli della propria preparazione fisica e soprattutto non avere fretta è la base dello yoga, e soprattutto, il modo migliore per non rischiare di farsi male.

Se diventi ossessionato

Hai in mente quelle persone che scoprono un nuovo interesse e non fanno che parlarne a chiunque? Capita anche con lo yoga. Il problema è che un conto è dedicare il proprio tempo a una pratica che appassiona, un conto è esserne ossessionati.

Se pratichi yoga con dedizione, cercando di migliorarti nel tempo, non c'è nulla di male, anzi. Diversamente, se lo yoga diventa un tuo pensiero fisso nell'arco della giornata, tanto da interferire con le altre attività quotidiane, significa che qualcosa non va. Anche parlare sempre di yoga, anche quando chi ti sta di fronte non ne capisce nulla, è un segno inequivocabile di un'ossessione.

Allo stesso modo, anche fissarsi su una posizione che non si riesce a eseguire, è una forma di ossessione. L'atteggiamento più maturo sarebbe quello di dedicare tempo a tutte quelle posizioni in cui si è al limite nell'esecuzione, godendo delle emozioni e delle sensazioni che si provano a livello fisico e mentale, con la consapevolezza che un giorno, anche le più difficili asana riusciranno.

Se scegli il maestro sbagliato

Man mano che aumentano le scuole e i corsi di yoga, cresce anche il numero di insegnanti, che non sempre si rilevano all’altezza di una pratica con alle spalle una storia millenaria come lo yoga. Insegnare è sempre una grande responsabilità. Nello yoga poi è fondamentale saper spiegare come si eseguono correttamente le posizioni, saper guidare l’allievo nel percorso , trasmettergli la passione per questa pratica senza spingerlo ad esserne ossessionato.

Un insegnante poco competente non solo potrebbe allontanare da questa pratica un allievo inizialmente interessato e ambizioso, ma potrebbe anche causargli qualche strappo o contrattura se quest'ultimo non viene seguito nel modo appropriato. Motivo per cui è sempre meglio rivolgersi a insegnanti competenti e preparati che dimostrino non solo di aver acquisito flessibilità a livello fisico, ma anche mentale.