Laurea bis a 85 anni per Maria Edda Cavuoto: “Ho realizzato il sogno che avevo da ragazza”

Prima la laurea in Lettere, poi in Giurisprudenza, ma Maria Edda Cavuoto, classe 1938, sta già pensando di iscriversi alla Facoltà di Scienze Politiche, perché “quando le cose si fanno con piacere sono più facili”.
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Gaia Cortese 23 Febbraio 2023

Tra gli studenti che dovevano discutere la tesi di laurea alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Federico II, c’era anche Maria Edda Cavuoto, classe 1938, accompagnata per l’occasione dalla figlia Amelia, dal genero e dal nipote.

Originaria di Montesarchio, in provincia di Benevento, Maria Edda Cavuoto ha discusso la sua tesi in diritto ecclesiastico dal titolo “La libertà di coscienza”. Nel suo ciclo di studi ha sostenuto tutti i ventuno esami del vecchio ordinamento e durante la pandemia ha preferito non sostenere gli esami da remoto, ma aspettare di farli in presenza.

Alla Facoltà di Giurisprudenza si era iscritta poco prima di andare in pensione, ma per lei non si tratta della prima laurea, bensì della seconda, dopo quella già conseguita in Lettere.

“Sono contenta perchè ho realizzato il sogno che avevo da ragazza: volevo laurearmi un Giurisprudenza per diventare magistrato – ha raccontato la signora Cavuoto -. Invece la mia vita ha seguito un percorso differente, erano anni e tempi diversi, in cui le donne non ricevevano nessun incoraggiamento per proseguire gli studi. Dopo il diploma all’Istituto Magistrale ho quindi subito iniziato a insegnare, si usava così. Solo tempo dopo ho avuto la caparbietà di iscrivermi a Lettere così una volta laureata sono diventata professoressa e ho insegnato alle medie”.

Maria Edda Cavuoto ha anche un passato da tenente della Croce Rossa e da consigliera comunale nel suo paese in provincia di Benevento e ora sta già puntando alla terza laurea, questa volta in Scienze Politiche.

Quando le cose si fanno con piacere sono più facili.

Maria Edda Cavuoto

A seguirla nel suo percorso di preparazione della tesi e a presiedere la commissione di laurea è stata la professoressa Maria D’Arienzo che ha sottolineato la dedizione e l'impegno della sua studentessa.

"Accompagnarla nel percorso di tesi è stato stimolante e arricchente dal punto di vista professionale e umano – ha affermato la docente -. Per noi della cattedra è stata un dono perché ha portato energia positiva, confermando che l'università è un luogo di cultura e di confronto e non soltanto di formazione per la professionalizzazione".