
Il Buddhismo è una religione, una filosofia di vita e una scuola di pensiero. Sarebbe riduttivo non considerarlo attraverso tutti e tre questi termini, perché il Buddhismo non si limita a testi sacri, rituali e cerimonie, ma è proprio uno stile di vita. La prima cosa che dovresti fare per diventare un Buddhista Doc è conoscere i principi di base di questa dottrina: solo in questo modo potrai capire se puoi e vuoi mettere veramente in pratica le regole di comportamento di questo pensiero.
La pace viene da dentro. Non cercarla fuori.
I buddhisti mettono in pratica questa etica non appena prendono rifugio nella Triplice Gemma: il Buddha, il Dharma e il Sangha. Ovviamente “prendere rifugio” è una metafora che simboleggia l'accettazione del Buddhismo, non devi trovare un altra casa, ma trovare una comunità buddhista sì, ti permetterebbe di seguire lezioni di yoga, di meditazione o lezioni sutra.
Nel momento stesso in cui quindi decidi di cercare appoggio e sostegno nei Tre Rifugi (o nella Triplice Gemma), partecipi ad una cerimonia in cui ti impegni a sostenere e seguire i Cinque Precetti, ossia delle regole stilate dallo stesso Siddhartha Gautama per rendere la tua vita più armoniosa verso te stesso e verso gli altri, e per guidarla verso il Nirvana.
A questi Cinque Precetti si aggiungono poi gli elementi dell’Ottuplice Sentiero, ossia quelli rappresentati dagli otto raggi della Ruota del Dharma. Questi otto elementi devono essere alla base della vita equilibrata del buddhista praticante e sono:
I primi due elementi fanno riferimento alla saggezza, i tre successivi alla condotta etica, mentre gli ultimi tre alla disciplina mentale.
Quando si accenna alla “corretta azione” si fa implicitamente riferimento ai Cinque Precetti che sono:
Chi sceglie la vita monastica deve aggiungere a queste regole altri impegni, tra cui quello dell’astensione totale dall’attività sessuale.
La necessità di mantenere un comportamento corretto nella vita è legato ai concetti di reincarnazione e di karma che contraddistinguono il Buddhismo. La parola karma significa "azione" e per il pensiero buddhista ogni azione compiuta da un essere vivente è di per sé una causa che genererà i propri effetti in un futuro più o meno lontano.
La reincarnazione è una conditio sine qua non affinché la legge del karma possa manifestarsi. In pratica, semplificando i concetti, si può dire che secondo il pensiero buddhista le azioni virtuose hanno come conseguenza uno stato di gioia e felicità, mentre azioni non virtuose generano solo dolore e sofferenza, cosa che si concretizza in una rinascita in condizioni più o meno fortunate.