
Lo scalogno ha un sapore delicato, ma allo stesso tempo molto dolce e con un pizzico di acidità a differenza delle cipolle, dal gusto più deciso e intenso. Lo si può utilizzare proprio in sostituzione di queste. Solo un consiglio: assicurati che il volume finale sia lo stesso. Controlla cioè che gli scalogni che hai scelto, sommati assieme, siano "grandi" tanto quanto una cipolla.
Lo scalogno, Allium ascalonicum L., fa parte della grande famiglia delle Liliacee, proprio come l'aglio, la cipolla, il porro, o l'erba cipollina. La sua forma ricorda un mix tra l'aglio e la cipolla. In genere è piccolo e esternamente la sua buccia è di colore grigio, oro o rosso rame, mentre l'interno è grigio tendente al bianco.
Il suo nome deriva da Ashkelon, un'antica città sulla costa di Israele, dove si credeva che lo scalogno fosse stato coltivato per la prima volta. Tuttavia, è più probabile che lo scalogno sia originario dell'Asia centrale o sud-occidentale.
Secondo uno studio pubblicato sull'International Journal of Molecular and Cellular Medicine, l'estratto di scalogno aiuta a ridurre il rischio di sviluppare tumori. Contiene inoltre sostanze che favoriscono la protezione contro il diabete e i disturbi cardiovascolari. In particolare, mi riferisco all'allicina, una molecola molto utile al tuo organismo.
Grazie all'allicina, lo scalogno è anche un ottimo antiossidante, quindi è consigliabile utilizzarlo per la regolazione della pressione sanguigna, la diuresi e la riduzione del colesterolo LDL.
Lo scalogno contiene più flavonoidi e composti fenolici (due tipi di antiossidanti) rispetto ad altri membri della famiglia delle Liliacee Ricco di vitamina A e C, il suo uso risulta dunque utile per tenere sotto controllo la pressione del sangue e favorire la diuresi.
I numerosi antiossidanti presenti nello scalogno, tra cui l'allicina e la quercetina, sono considerati utili nel contrasto all'ipertensione. La quercetina aiuta a ridurre la pressione sanguigna, mentre l'allicina protegge il sistema cardiovascolare. Inoltre l'allicina attenua la produzione del colesterolo.
Lo scalogno favorisce la dilatazione dei vasi sanguigni, il che lo rende utile per chi soffre di pressione alta. Ma non solo, infatti "la cipolla in miniatura" è alleata nella prevenzione dell'aterosclerosi.
Gli scalogni sono anche una buona fonte di potassio. Il potassio aiuta a regolare i livelli di liquidi del corpo e svolge un ruolo essenziale nel funzionamento dei nervi e dei muscoli, incluso uno dei più importanti: il cuore. Mangiare molti cibi ricchi di potassio supporta un metabolismo sano, perché questo minerale è necessario per scomporre i carboidrati in energia utilizzabile.
Proviamo ad analizzare insieme i valori nutrizionali dello scalogno. Consideriamo 100 grammi di prodotto crudo:
Un tempo lo scalogno, accompagnato da pane e vino, era la merenda dei contadini. Oggi lo si utilizza generalmente per essere soffritto, sostituendo la più "forte" cipolla. Perfetto a crudo da abbinare alle insalate, è buonissimo anche per accompagnare una bistecca di carne. Da un po' di tempo è in voga il delizioso "risotto allo scalogno", cucinato proprio come la ricetta degli spaghetti aglio e olio.
Lo scalogno in realtà non ha particolari controindicazioni. Il suo consumo, però, è sconsigliato nei soggetti che soffrono di problemi di ulcera o gastrite.
Fonti| "A highly pure sub-fraction of shallot extract with potent in vitro anti-angiogenic activity", pubblicato su International Journal of Molecular and Cellular Medicine il 3 settembre 2014; Humanitas