Mangiare gli insetti: solo una moda o un regime alimentare rivoluzionario?

Quattro italiani su dieci sono convinti che l’entomofagia potrebbe trasformarsi nel regime alimentare del futuro, soprattutto da quando il Parlamento europeo ha emesso delle regole per gestirne la vendita e il consumo. Ma si tratta di una vera rivoluzione alimentare o solo di una moda passeggera? E quali sono i vantaggi e i rischi di mangiare bruchi e cavallette? Lo abbiamo chiesto alla biologa nutrizionista Silvia Soligon.
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Sara Del Dot 5 Dicembre 2018
Con la collaborazione della Dott.ssa Silvia Soligon Biologa ed esperta di nutrizione

Fino a qualche anno fa solo l’idea ci faceva rabbrividire. Per noi, mangiare gli insetti era una cosa che si faceva soltanto nelle culture orientali. Negli ultimi tempi, però, grilli, ragni, bruchi cavallette sono arrivati anche nei nostri ristoranti, e ben 4 italiani su 10 sono convinti che arriveranno a rappresentare il cibo del futuro. Lo ha scoperto una ricerca Doxa, il cui scopo era capire l’atteggiamento dei cittadini in merito a questo regime alimentare, dopo l’approvazione da parte del Parlamento Europeo delle regole per la vendita di nuovi prodotti tra cui, appunto, gli insetti. Naturalmente, si tratta di un’introduzione a dir poco peculiare nel nostro regime alimentare. Non a caso la fetta di popolazione un po’ più agé è convinta per il 63% che bruchi e coleotteri non saranno mai accettati sulle tavole italiane, mentre i più giovani sono più ottimisti, e anzi, curiosi di provarne il sapore.

Ma quali sono esattamente i benefici dell’entomofagia, questo regime dietetico che tutti incuriosisce ma pochi riesce a convincere? Mangiare insetti salverà il Pianeta dal sovrasfruttamento, consentendo di sostituire gli allevamenti intensivi con allevamenti di ragni e cavallette? Oppure questo novel food rappresenta soltanto una moda del momento, destinata a stufare ben presto? Cerchiamo di capire insieme di cosa stiamo parlando esattamente.

L’essere umano e l’entomofagia

Innanzitutto, è bene precisare che gli insetti come pietanza non sono un’invenzione recente, anzi. In Asia, Africa, America Latina e Oceania non è affatto raro trovare in ristoranti e bancarelle grilli arrostiti, spiedini di ragni e millepiedi. L’essere umano si nutre di insetti da sempre, e molte culture si sono portate dietro questa abitudine nel corso del tempo, trasformandola in tradizione vera e propria.

Non tutti gli insetti sono cibo

Naturalmente, non tutti gli insetti sono edibili, e non tutti quelli edibili presentano le stesse proprietà nutritive. Ci sono tipi di formiche, ad esempio, che per l’essere umano sono estremamente tossiche, mentre altre fanno benissimo alla vista. Le cicale contengono molte proteine e vitamine, e hanno un gusto dolce che le associa a un dessert. Grilli e cavallette hanno un gusto che ricorda i gamberi e sono ricchi di sostanze nutrienti.

Ma mangiare gli insetti fa bene?

I sostenitori di questo cambiamento nel regime alimentare mondiale affermano che gli insetti non potranno che portare benefici sia per la nostra salute, sia per quella del Pianeta, sia per quella degli altri animali. Infatti, pare che gli allevamenti di insetti potrebbero essere molto meno dispendiosi a livello di costi ed energie, rispetto a quelli di carne, che si ridurrebbero in modo consistente risparmiando la vita a centinaia di migliaia di capi d’allevamento e consentendo di ridurre di molto le emissioni provenienti da questo genere di produzione.

Il parere dell'esperto

Per capirci qualcosa in più dal punto di vista nutrizionale, abbiamo chiesto alla biologa e nutrizionista Silvia Soligon cosa ne pensa:

"Gli insetti sono consumati come cibo già da molto tempo in diverse parti del mondo: in Asia, in Africa, in Sud America. Dal punto di vista nutrizionale sono considerati principalmente fonti di proteine. In molti casi apportano gli aminoacidi essenziali per l'essere umano. Contengono anche una buona quantità di grassi. La tipologia dipende sostanzialmente dell'alimentazione degli insetti stessi: in opportune condizioni di allevamento si possono ottenere anche insetti ricchi di omega 3, i grassi che aiutano a mantenere i trigliceridi e la pressione nella norma. Un discorso simile vale anche per il colesterolo (in opportune condizioni di allevamento si potrebbero ottenere insetti senza colesterolo) e i minerali (presenti in quantità molto variabili). Fra le vitamine, gli insetti apportano principalmente vitamine del gruppo B. Alcune specie sono ricche di acido folico. Infine, sono ottime fonti di fibre.

Per quanto riguarda invece la sicurezza del consumo alimentare di insetti, bisogna tenere in considerazione il possibile rischio di allergie, soprattutto per chi è allergico ai crostacei o agli acari della polvere. Per il resto, la selezione delle specie adatte al consumo umano e la regolamentazione dei processi produttivi dovrebbe mettere al riparo dalla presenza di sostanze pericolose per la salute. Un'analisi pubblicata da ricercatori belgi su Food and Chemical Toxicology ha rilevato al loro interno quantità di pesticidi, diossine e altre sostanze tossiche inferiori rispetto a quelle normalmente rilevabili nei prodotti di origine animale."

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