Anche la qualità del suolo coltivato può aiutarci a mantenere l’aumento delle temperature entro 1.5°C

L’agricoltura dovrebbe imparare a sfruttare meno il terreno, a rispettarlo e a renderlo più fertile: anche la Commissione Europea sta pensando a una legge in materia. Un suolo più vivo, infatti, è in grado di stoccare molto più CO2, contribuendo a rallentare il riscaldamento globale.
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Martina Alfieri 11 Luglio 2023

Anche l’agricoltura può dare un contributo nella lotta ai cambiamenti climatici. Non solo riducendo le proprie emissioni, ma imparando ad assorbire CO2. Come? Attraverso il suolo. Secondo una recente ricerca, infatti, se nel mondo aumentassero le porzioni di terreno vivo e fertile, avremmo la possibilità di mantenere l’aumento delle temperature entro 1.5°C, come stabilito dall’accordo di Parigi.

Il terreno è in grado di assorbire e stoccare particelle di carbonio. Ma l’agricoltura intensiva – la più diffusa ormai in gran parte del Pianeta –  impiega grandi quantità di fertilizzanti ed erbicidi chimici per accrescere la produzione, causando un impoverimento dei terreni coltivati.

Secondo nuovi dati, se anche solo metà dei terreni coltivati del mondo riuscissero – con l'impiego di migliori tecniche agricole – a immagazzinare l'1% in più di carbonio, verrebbero sottratte dall’atmosfera circa 31 gigatonnellate di anidride carbonica ogni anno. Una quantità enorme, se si pensa che, per non superare il limite di +1.5°C entro il 2030 si stima che dovremmo tagliare la emissioni di circa 32 gigatonnellate.

L’autrice della ricerca, Jacqueline McGlade, chief scientist della società Downforce Technologies, ha evidenziato in un'intervista al Guardian come sarebbe semplice, in moltissime Regioni, migliorare almeno la qualità dei primi 30 centimetri di suolo agricolo, rendendoli maggiormente capaci di immagazzinare carbonio.

"Al di fuori del settore agricolo, le persone non capiscono quanto siano importanti i suoli per il clima", ha detto al quotidiano inglese McGlade. "Cambiare il modo di fare agricoltura potrebbe rendere i suoli carbon negative, facendoli assorbire il carbonio e riducendo i costi dell'agricoltura".

Anche l’Ue sta finalmente riconoscendo l’importante ruolo del terreno nello contrasto alla crisi climatica: proprio nei giorni scorsi la Commissione europea ha presentato una proposta di legge che mira a contenere – entro il 2050 – gli impatti dell’agricoltura intensiva e ad accrescere la salute del suolo. I singoli Paesi dovranno impegnarsi a vigilare sullo stato dei terreni coltivati e sullo sfruttamento di fertilizzanti ed erbicidi chimici.