Mindfulness: cos’è e come iniziare se sei un principiante

Se non indicato espressamente, le informazioni riportate in questa pagina sono da intendersi come non riconosciute da uno studio medico-scientifico.
Una filosofia di vita, una forma di meditazione, una pratica per essere più consapevoli. Ecco cos’è la mindfulness. Nata intorno agli Anni ’70 dal professore Jon Kabat-Zinn questa pratica si concentra sul presente, sul cosiddetto “qui e ora”. Puoi praticarla anche tu, iniziando da un semplice esercizio sul respiro.
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Evelyn Novello 18 Dicembre 2023

Quante volte ti è capitato di metterti in viaggio e di raggiungere la tua destinazione senza essertene quasi reso conto? Seduto comodamente in auto, non ti sei accorto dei paesaggi incontrati e di come sono cambiati percorrendo chilometri, non hai fatto caso a come è cambiata la luce man mano che il sole si spostava nel cielo, o agli odori e ai profumi riconoscibili nell’aria.

È solo un esempio per farti capire quante volte può capitarti di non vivere pienamente il momento, di non essere esattamente presente nella tua vita.

Vivere in questo modo non ti permette di percepire molto di quello che esiste oltre la tua persona e di non sviluppare quella sensibilità per apprezzare anche le più piccole cose. Quelle che spesso e volentieri danno la felicità.

Mindfulness significa prestare attenzione, ma in un modo particolare: con intenzione, al momento presente, in modo non giudicante.

Allo stesso modo, immagina di avere davanti a te una fetta di torta Sacher. Un conto è mangiartela in pochi minuti e accorgerti che l'hai finita (ancora una volta) senza accorgertene. Altro conto è osservarla nel piatto prima di staccarne un pezzo con la forchetta, distinguere il sapore del cioccolato e della confettura di albicocche e goderti pienamente la tua fetta di torta. Bene, se mangi una fetta di Sacher in questo modo, stai praticando la mindfulness.

Mindfulness è un termine inglese che significa “consapevolezza” e rappresenta il fulcro di questa pratica meditativa: prestare attenzione “momento dopo momento” a quello che accade con atteggiamento aperto e non giudicante.

Cos’è la mindfulness

L'esempio della torta non chiarisce a 360° il principio della mindfulness. Potremmo tuttavia definirla come una filosofia di vita, una forma di meditazione, una pratica per essere più consapevoli.

Quando è nata la mindfulness

La mindfulness è nata intorno agli Anni ’70 negli Stati Uniti. L'ideatore di questa pratica è stato un biologo e scrittore statunitense di nome Jon Kabat-Zinn che, prendendo spunto dalla meditazione orientale derivata del pensiero del Buddha, sia in modo formale (riproponendo, per esempio, la tradizionale meditazione "da seduti”), sia in modo informale (con esercizi volti a prendere contatto con le proprie sensazioni fisiche), si concentra sul principio del "qui e ora". Proprio il professore Kabat-Zinn descrive così la mindfulness“Significa prestare attenzione, ma in un modo particolare: con intenzione, al momento presente, in modo non giudicante”.

A cosa serve la mindfulness

Ti sembrerà strano ma il cervello subisce dei cambiamenti quando mediti o pratichi mindfulness. Gli studi sulle aree coinvolte durante la meditazione possono essere eseguiti con Tomografia Computerizzata (TC) e Risonanza Magnetica (RM) che forniscono immagini statiche delle strutture cerebrali. La parte maggiormente impegnata nel corso della meditazione è senza dubbio la corteccia prefrontale, l'area che risponde agli stimoli emotivi. La meditazione sembra intervenire riducendo l’attenzione ai propri stimoli emotivi e aumentando il focus sugli stimoli esterni. Il risultato finale è un minor coinvolgimento emotivo, l'effetto può essere la sensazione di "sentirsi più leggeri" e di riuscire a guardare alla propria vita con più distacco.

Quando utilizzare la mindfulness

Puoi utilizzare la mindfulness ogni giorno, nel momento che preferisci, diciamo che vedere dei cambiamenti dovresti praticarla con una certa costanza. Potresti iniziare soprattutto nei momenti in cui ti senti più stressato e vedraida subito dei piccoli miglioramenti.

Come si fa la mindfulness

Innanzitutto scegli un luogo tranquillo dove poterti rilassare e sentirti a tuo agio. Scegli un angolo della casa, del tuo giardino, ma anche del tuo divano, e mantieni questo angolo di pace per la pratica mindfulness in modo da costruire un’abitudine. Se puoi crea un’atmosfera rilassante per favore le condizioni ideali per la tua pratica meditativa: crea un po’ di penombra, accendi qualche candela e magari diffondi un profumo piacevole nell’aria. Concentrati sui movimenti effettuati dall’addome durante la fase di inspirazione ed espirazione.

Puoi decidere di dedicarti alla mindfulness in un momento qualsiasi della giornata, c’è chi preferisce farlo al mattino presto, chi alla sera quando la giornata è ormai al suo termine. Secondo Jon Kabat-Zinn “il momento giusto per la pratica è ora”: questo ti fa capire come non sia possibile accampare scuse: il tempo si trova.

Il modo migliore per far entrare la mindfulness nella tua vita è provare a partecipare a uno dei tanti incontri gratuiti dedicati a questa forma di meditazione. Molti centri mindfulness, infatti, organizzano incontri che hanno l'obiettivo di far conoscere questa pratica a più persone possibile e a presentare i propri corsi. Diversamente puoi anche scaricare un'app per iniziare la mindfulness in autonomia.

Un esercizio per iniziare

La consapevolezza del respiro è uno dei primi esercizi di mindfulness che viene insegnato. Trova quindi un luogo tranquillo e rilassante senza distrazioni, siediti in un posto che sia comodo e incrocia le gambe. Inizia a osservare i movimenti del tuo corpo, raddrizza la parte superiore del corpo, abbandonando ogni rigidità. Appoggia poi i palmi delle mani sulle tue gambe.

Ammorbidisci lo sguardo. Lascia che cada delicatamente verso il basso. Non devi per forza chiudere gli occhi, purché lasci che tutto ciò ti appare davanti, non catturi la tua attenzione.

Senti il respiro. Porta la tua attenzione sulla sensazione fisica del respiro: l’aria che entra attraverso il naso, che arriva ai polmoni e che viene espulsa dalla bocca.

Quando la mente vaga e si sposta dal respiro, non ti preoccupare. Succede spesso. L’attenzione prima o poi si sposterà dalla tua respirazione a qualche altro pensiero, cerca semplicemente di mandarlo via e di tornare a concentrarti sul tuo respiro.

Sii gentile con la tua mente. Non sentirti in colpa, non combattere i tuoi pensieri, osservarli e basta. Basta rimanere seduti e prestare attenzione. Torna alla respirazione senza nessun giudizio. Quando sei pronto, solleva lo sguardo. Se hai tenuto gli occhi chiusi, aprili. Prenditi un momento e fai attenzione a ogni suono dell’ambiente che ti circonda, concentrati sulle sensazioni fisiche, sui tuoi pensieri e sulle tue emozioni.

(Scritto da Gaia Cortese il 7/03/2021
Modificato da Evelyn Novello il 14/12/2023)