
Una mora tira l’altra. Questo piccolo e dolce frutto, che proviene dai rovi, è così delizioso da essere irresistibile. Si possono raccogliere ai bordi delle strade, soprattutto nelle zone boschive, ma vengono anche coltivate e sicuramente le potrai acquistare nei supermercati tutto l’anno. Ma quali sono le caratteristiche nutrizionali e le proprietà del più classico dei frutti di bosco?
Le more sono un frutto commestibile, che cresce spontaneamente sui rovi, da giugno a novembre, anche se il periodo migliore per la raccolta spontanea va tra fine agosto e fine settembre. Ogni singola mora, quando è matura, è composta da 20-50 semi singoli noti come drupe che sono piccoli, pieni di succo e di un profondo nero violaceo. Tecnicamente, non è corretto definirla bacca, ma frutto aggregato.
Le more sono i frutti del rovo, che appartiene alla famiglia delle Rosaceae e cresce spontaneamente in Europa come negli Stati Uniti. Il rovo coltivato, Rubus fruticosus, è diverso da quello spontaneo, non è quindi un caso che le more che comprerai al supermercato non siano identiche a quelle che trovi nei boschi. In che cosa differenziano? La pianta coltivata non ha le famigerate spine, produce più frutti, che sono più grossi e più dolci. E le drupe hanno un aspetto più compatto. I fiori sbocciano sui rovi, che ha rami lunghi circa tre metri (in alcuni casi possono anche raddoppiare), tra maggio e agosto, e hanno un colore bianco che vira al rosa pallido. Le more, invece, iniziano a maturare a luglio e sono prima rosse e poi diventano nero-violacee.
Le more hanno eccellenti valori nutrizionali e sono un frutto consigliato anche ai bambini. In molti, lo considerano un super food, perché hanno un basso contenuto di carboidrati, sono senza colesterolo ma sono ricchissime di antocianine, famosi antiossidanti che contrastano l’azione dei radicali liberi. Ecco i valori per 100 grammi di more di rovo, quindi a crescita spontanea:
Per fare il pieno di vitamine e sali minerali consuma more mature, lasciati quindi sedurre dal colore viola intenso (che poi è quello che dimostra la presenza di antocianine). Sono ricche di potassio, calcio, vitamine A e C e non contengono grassi e colesterolo. Ciò le rende un alleato della salute del cuore. Inoltre, essendo ricche di antiossidanti sono considerate un frutto importante sia per la protezione dei vasi e della circolazione, sia per la prevenzione di tumori e alcuni relativi fattori di rischio.
Le more non sono prive di controindicazioni. Prima di tutto contengono allergeni, come i salicilati. Cosa sono? Sono sostanze chimiche presenti in natura che si trovano nelle more e sono correlate all'aspirina. Se sei allergico o intollerante a questo farmaco, potresti sviluppare sintomi di allergia dopo aver mangiato il frutto. Esiste poi un altro problema. Se mangi quelle spontanee (quindi non coltivate) possono essere contaminate da funghi e muffe, che possono scatenare allergie. Un lavaggio accurato prima di consumarle può ridurre il rischio di una risposta allergica. Tra gli effetti spiacevoli, macchiano molto i denti: per evitare il problema, devi lavarli subito dopo averle mangiate o almeno sciacquarti la bocca.
Le more, come tutti i frutti di bosco, possono essere consumate in qualsiasi momento della giornata: a colazioni, magari abbinate a uno yogurt, ai cereali o al porridge, a merenda con il gelato o all’interno di frullati misti. Possono servire per confezionare dolci, marmellate, semifreddi, granite e anche liquori aromatizzati. Sono spesso l’ingrediente ideale per dare una nota agrodolce alla selvaggina (qui trovi delle ottime ricette).