Nascono le pale eoliche compostabili, ancora più green: sono fatte di bambù, funghi e rifiuti agricoli

Un gruppo di ricercatori della University of California Davis sta testando delle pale sostenibili, più semplici da smaltire e riciclare rispetto alle pale eoliche tradizionali. Le nuove pale dovranno dimostrare di resistere a venti di 85 miglia all’ora prima di essere commercializzate.
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Martina Alfieri 20 Giugno 2023

Il vento rappresenta una delle fonti rinnovabili più sfruttate e sostenibili. La produzione di energia attraverso turbine eoliche continua a crescere e per questo gli scienziati stanno cercando nuove soluzioni per abbattere l’impatto ambientale delle cosiddette fattorie del vento: le turbine, infatti, sono spesso ancora realizzate con materiali non riciclabili, sono difficili da smaltire e finiscono per riempire le discariche. Per migliorare ulteriormente l'impronta ecologica dell’eolico, la University of California Davis ha messo a punto delle pale realizzate con bambù, funghi e biomasse derivate da rifiuti agricoli.

È l'anno 2035. In un mondo che sta affrontando una catastrofe climatica, le attività umane sono alimentate da parchi eolici, con pale di turbine ricavate da erbe a crescita rapida e dalle radici di un fungo vecchio di un milione di anni”. Ecco lo scenario immaginato dai ricercatori guidati da Valeria La Saponara, docente presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale della UC Davis. Il suo team sta testando delle nuove pale eoliche compostabili ed ecologiche, fatte di bambù intrecciato, micelio – i filamenti che compongono l’apparato vegetativo dei funghi – e rifiuti agricoli della Central Valley californiana. Prima di essere commercializzate, le nuove pale dovranno dimostrare di resistere a venti da oltre 130km all’ora.

"Vogliamo avere energia pulita, ma l'energia pulita non può permettersi di inquinare l'ambiente e di causare la deforestazione", dichiara La Saponara. "Se produciamo energia pulita, lo facciamo per non disboscare la foresta amazzonica. Vogliamo essere dei bravi cittadini per tutti".

Le pale eoliche oggi utilizzate sono di dimensioni gigantesche: il diametro di una turbina può raggiungere l’ampiezza delle ali di un Boeing 747 (oltre 120 metri). Dopo circa 20 anni, le pale vengono dismesse e sostituite. La maggior parte di esse sono costituite da fibra di vetro e legno di balsa, materiali che garantiscono stabilità e flessibilità, ma sono molto difficili e costose da smaltire.

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Resources, Conservation and Recycling, entro il 2050 potrebbero finire in discarica 43 milioni di tonnellate di pale eoliche nel mondo. Inoltre, lo sfruttamento del legno di balsa aggrava la deforestazione dell'Amazzionia ecuadoriana.

Accanto all’esperienza della UC Davis, ci sono altri progetti riguardanti l’energia eolica che pongono l’accento sulla sostenibilità. In Spagna, ad esempio, è già stata testata una resina che permette di ottenere pale eoliche riciclabili. Inoltre, alcuni paesi stanno cercando di dotarsi di pale totalmente in legno che, una volta dismesse, possono essere riutilizzate ad esempio all’interno di cantieri edili.