Neve chimica in Pianura Padana: cos’è, come si forma e quali sono rischi per salute e ambiente

La neve chimica apparentemente sembra come la neve reale però è generata dalle particelle inquinanti presenti in atmosfera. Vediamo insieme in quali momenti può formarsi e quali sono queste particelle inquinanti che la generano.
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Mattia Giangaspero 31 Gennaio 2024

In alcune zone della Pianura Padana nella giornata di ieri, martedì 30 gennaio è iniziato a nevicare ed era quello che tutti ci aspettavamo, visto il rischio di crisi idrica in cui sta vertendo l'Italia in questo periodo, le alte temperature rispetto alla stagione che si stavano raggiungendo e l'eccessivo utilizzo di neve artificiale ad altitudini relativamente molto basse.

Detta così la nevicata di ieri potrebbe essere vista come segnale incoraggiante, ma in realtà non è stata una notizia positiva.  A causa della basse temperature notturne che sono scese diffusamente sotto gli zero gradi, soprattutto nelle province di Parma e Verona si è verificato il fenomeno della "neve chimica" che ha imbiancato auto, tetti e strade.

L'anticiclone che blocca le correnti fredde e che da alcuni giorni persiste sul nostro Paese ha creato le condizioni adatte per la formazione di nebbie poiché ha generato una vera e propria inversione termica. L'inversione termica vuol dire che a quote molto alte la temperatura è più calda rispetto al suolo, cosa che non si è verificata. Questo non ha portato alla formazione delle correnti ascensionali, ovvero quelle correnti che si si creano quando al suolo fa più caldo rispetto in quota.

La nebbia si è formata proprio a causa dell'inversione termica e l'eccessiva umidità e la mancanza di vento ha fatto sì che questa nebbia fungesse anche da cappa per le particelle di smog che non sono mai salite verso l'alto.

Gli esperti di 3bMeteo indicano che:  "laddove persiste la nebbia e le temperature sono sotto zero si possono avere deboli precipitazioni nevose, non quindi indotte da una perturbazione, ma dalla nebbia stessa. Circostanza che può venire ulteriormente incentivata se vi è presenza di polveri sottili, che fungono da nuclei di condensazione per la formazione del fiocco di neve: in questi casi si ha dunque a che fare con la cosiddetta ‘neve chimica’, che può peraltro imbiancare il suolo con qualche centimetro. E’ quanto accaduto stamattina in diverse località della Pianura Padana”.

Le particelle di smog che hanno generato la neve chimica sono quasi sempre industriali, quindi di origine antropica. Più nello specifico: il solfuro di rame, l’ossido di rame, gli ioduri di mercurio, di piombo o di cadmio e i silicati. Le nevicate chimiche non durano a lungo: esaurite le particelle inquinanti presenti nell’atmosfera, cessa anche la nevicata.

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