Che differenza c’è tra hiking e trekking?

Da non confondere con il trekking, l’hiking è un’attività che consiste nel camminare a passo sostenuto in mezzo alla natura e soprattutto, ha una durata limitata: da poche ore a una giornata al massimo.
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Sara Polotti 2 Febbraio 2024

To hike in inglese significa "fare un’escursione a piedi", e di questo, infatti, si tratta.

Fare hiking vuol dire infatti dedicarsi all’attività di camminare in maniera abbastanza sostenuta e in mezzo alla natura, quindi lungo sentieri di montagna, attraverso prati e boschi.

Ma quello non era trekking?

In realtà c'è qualche differenza tra hiking e trekking, essenzialmente nella durata e nel grado di difficoltà che le due attività richiedono. Se una infatti prevede il pernottamento – per esempio – per l'altra basta un solo giorno di escursione.

Che cos'è l'hiking

L'hiking, secondo il vocabolario, è il corrispettivo anglosassone del termine "escursionismo". Treccani la definisce una "attività esercitata in modo sistematico sia in montagna, dove è una forma minore di alpinismo, escludendo escursioni che comprendano tratti di arrampicata o comunque difficoltà di natura alpinistica, sia altrove, con carattere turistico, a scopo ricreativo e per promuovere lo sviluppo fisico e culturale".

A differenza dell'alpinismo, poi, non prevede di dormire in rifugio, bivacco o tenda, preferendo invece giornate singole di camminata.

Anche per questo, in termini di attrezzatura – non essendo puro alpinismo e non dovendo dormire in bivacco o pernottare – l’hiking consente di portarsi dietro solo lo stretto necessario. Nello zaino di norma oltre agli accessori non indispensabili, ma utili, per eventuali imprevisti (kit di pronto soccorso, kit per le riparazioni, torcia e fischietto), vanno aggiunti anche una bussola e una mappa, un coltello tascabile, un accendino. Da non dimenticare anche un paio di occhiali da sole, un cappellino per proteggere la testa da ogni condizione meteorologica e della crema solare protettiva, oltre naturalmente a qualche scorta di cibo e acqua.

I benefici che si possono avere dalla pratica dell’hiking non si discostano tanto da quelli che si hanno con la camminata. Fare hiking aiuta senza ombra di dubbio a mantenersi in buona forma fisica. Aiuta anche a tenere corro controllo la pressione sanguigna, i livelli di colesterolo e il diabete. Non rinunciare al movimento permette anche di prevenire problemi alle ossa, riducendo non solo il rischio di infortuni e fratture, ma anche di soffrire di osteoporosi.

Mentre a livello mentale, un'attività sportiva come l'hiking allontana lo stress, riduce gli stati di ansia e mette di buon umore. Camminare in mezzo alla natura può anche favorire la creatività, oltre a migliorare la memoria, la concentrazione e altre capacità cognitive.

Che cos'è il trekking

Il trekking, dal canto suo, è una forma di escursionismo più "dura", e lo si nota già dal vocabolario, che ne dà una definizione precisa:

Termine (in afrikaans «viaggio su un carro tirato da buoi o su altro mezzo disagevole») entrato in uso per indicare viaggi o spostamenti a piedi di più giorni, in massima parte su sentieri o carovaniere, in zone per lo più montuose e non servite da altre vie di comunicazione.

Oltre a ciò, indica un turismo avventuroso messo in atto in paesi remoti e poco agevoli, a piedi o con mezzi di trasporto mai meccanici.

L'origine la si può fare risalire in Nepal, terra in cui l'alpinismo è particolarmente praticato anche per il fatto che è lì che stanno le più alte e indomite vette del pianeta.

Qual è la differenza tra hiking e trekking

La confusione tra le due attività in effetti quindi esiste, ma la differenza sostanziale sta nella durata dell’attività: come hai già letto, se nell’hiking le escursioni hanno una durata limitata, di poche ore, al massimo giornaliera, nel trekking si prevede anche un pernottamento, perché l’attività di escursionismo, in questo caso, si suddivide in più giornate.

Non solo. C’è un’altra piccola differenza. Nell’hiking ci si concentra più sulla performance sportiva, sulla camminata stessa, piuttosto che sul paesaggio e la natura circostante, come succede invece nel trekking.

Come scegliere una scarpa da hiking e da trekking

La scelta delle scarpe da hiking o da trekking è fondamentale per garantire comfort e sicurezza durante le tue attività all'aperto, e a questo punto avrai capito che anche in questo caso c'è un po' di differenza.

Per esempio: se stai cercando una scarpa da hiking, dovresti prima di tutto considerare scarpe con un buon sostegno alla caviglia, ma che consentano anche una certa flessibilità. La suola ammortizzata è infatti essenziale per ridurre l'impatto sui tuoi piedi durante l'escursione, che è più sportiva e veloce.

Se prevedi di attraversare terreni umidi o incontrare piccole quantità di acqua, cerca scarpe con membrana impermeabile, ma che siano realizzate con materiali traspiranti per mantenere i piedi asciutti e prevenire la formazione di vesciche.

Una suola con un buon grip è cruciale per affrontare terreni variabili, inclusi rocce e terreni scivolosi. E, ultimo suggerimento, scegli scarpe leggere.

Se, al contrario, stai considerando un trekking, e quindi un viaggio più lungo, devi tenere in conto che potrai trovare terreni diversi e soprattutto condizioni meteo imprevedibili. Anche in questo caso quindi l'impermeabilità è fondamentale.

Dopodiché, le scarpe da trekking dovrebbero offrire un supporto più robusto alla caviglia rispetto a quelle da hiking, poiché gli itinerari sono spesso più impegnativi. Opta per materiali più resistenti e robusti, soprattutto nella zona della tomaia, per affrontare terreni accidentati e per prevenire l'usura. E soprattutto assicurati che le scarpe siano confortevoli per lunghi periodi di tempo, considerando che le escursioni saranno più lunghe e utilizzerai gli scarponi per più giorni consecutivi.

Infine, anche se le scarpe da trekking sono più robuste, cerca comunque un equilibrio tra robustezza e peso, evitando scarpe eccessivamente pesanti.

(Scritto da Gaia Cortese il 13 aprile 2022;
modificato da Sara Polotti il 2 febbraio 2024)

Fonte| Treccani