Oggi è la Giornata della Lentezza. “Agire senza indugi, ma con cautela”: la scelta di vita di Ella, Muna e Bruno

Lo diceva anche l’imperatore Augusto: “Agire senza indugi, ma con cautela”. Allo stesso modo oggi, nella Giornata della lentezza, che per un caso fortuito coincide anche con l’inizio di una nuova Fase in emergenza Covid-19, si può ripartire, ma occorre farlo molto lentamente.
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Gaia Cortese 4 Maggio 2020

"Se gli anni venti sono stati ruggenti, i venti-venti saranno gli anni lenti". C'è una sorta di premonizione in ciò che si legge in un articolo pubblicato l'ultimo giorno dello scorso anno sul sito Vivere con Lentezza. Perché in effetti il 2020, e nello specifico l'emergenza dettata dalla diffusione del Covid-19, ci hanno proprio fatto fermare.

Potremmo definirlo "L'anno della lentezza", quello che ci ha visto addirittura fare il pane con le nostre mani, riprendere un libro in mano da leggere, giocare e studiare con i nostri figli senza correre ad accompagnarli da un'attività extra-scolastica all'altra.

Ecco quindi come questa premonizione e la coincidenza della Giornata della Lentezza proprio con il giorno dell'allentamento di alcune misure da lockdown mi ha portato a conoscere Ella, Muna e Bruno. La Giornata della Lentezza l'hanno ideata proprio loro.

Come nasce l’idea di una giornata dedicata alla lentezza?

Bruno: L’idea di istituire una giornata della lentezza è venuta dal fatto che tutti eravamo un po’ di corsa. Abbiamo messo in piedi questa associazione affinché diventasse anche un veicolo per far partecipare più persone. Si capiva che ormai in tanti avevano un po’ bisogno di rallentare e a quel punto l’idea è nata quasi spontaneamente. Ormai la Giornata della lentezza esiste da 15 anni e all’inizio l’abbiamo definita “mondiale” pensando che tutti potessero partecipare, con piccoli o grandi gesti.

Ella: Il primo anno l’abbiamo fissata a febbraio, dopo San Va-lentino. Poi le cose nel tempo si modificano e adesso la celebriamo il primo lunedi di maggio. Quello che non è mai cambiato è il giorno in cui viene celebrata la Giornata della lentezza: il lunedì. Perché è senza dubbio il giorno più difficile per rallentare, la gente è già sui blocchi di partenza per dare inizio alla settimana e le città sono già in piena frenesia.

Come si può parlare di lentezza in un periodo complicato come questo?

Ella: Per noi è stato quasi un segno che la data dell’allentamento del lockdown coincidesse con la Giornata della lentezza. In questo caso, il problema è che se il 4 maggio si parte in velocità, il rischio che si corre è alto. Questo 4 maggio 2020 rimarrà impresso nella nostra mente: si dovrà ripartire sì, ma con lentezza, per non fare danni, proprio come diceva Augusto “festina lente” ("affrettati lentamente"), un ossimoro che lega insieme velocità e lentezza e che indica un agire senza indugi, ma con cautela.

Muna: Il problema è la percezione che hanno tante persone di questo allentamento. Noi ci occupiamo di fare volontariato nelle carceri e non è difficile fare un paragone con quanto stiamo vivendo. Chi esce dal carcere vuole recuperare tutto il tempo perduto. Allo stesso modo, dal 4 maggio, tante persone non vedono l’ora di uscire, di ritrovare gli amici, di organizzare pranzi e ritrovi. Ma non potrà essere un liberi tutti, è necessaria una responsabilità individuale. Noi abitiamo alla fine di un piccolo villaggio sui colli piacentini. Siamo una comunità di 7 persone, di età
dai 5 agli 88 anni. Sappiamo che dal 4 maggio dovremo rimanere ancora più fermi, dovremo rallentare ancora di più, perché molti altri non lo faranno.

Può essere che qualcosa di positivo rimanga da questa esperienza?

Ella: Non lo sappiamo. Se hai letto l’intervista fatta a Natalia Aspesi, probabilmente saremo molto più cattivi. La lentezza non si può forzare, ma forse qualcuno porterà con sè qualcosa che ha riscoperto in questo periodo.

Bruno: È però vero che siamo riusciti a rinunciare, senza troppi problemi, ad alcune cose che sembravano indispensabili. Dipende molto dal modo di vedere le cose. Avremo forse difficoltà a fare le vacanze, ma prendendola con un po’ più di filosofia, potremo pensare che comunque le faremo l’anno venturo; se però arriviamo a queste agognate vacanze come se avessimo trattenuto il fiato tutto il tempo, non saranno neppure delle vere e proprie vacanze. E poi in questo periodo tanta gente ha scoperto anche delle cose piacevoli da fare. Basta poi ricordarsene.

Più in generale come di può vivere all’insegna della lentezza? E quali sono i benefici che se ne ricavano?

Muna: Bisogna innanzitutto vedere se si vuole questa lentezza, c’è anche un detto che dice “non dare consigli a chi non li vuole”. La lentezza non è un valore in sè come la libertà. Noi abbiamo scoperto che vivere con lentezza dà i suoi frutti, e tutto sommato, siamo andati avanti a fare quello che facevamo già prima. Vivere con lentezza ti rende sereno, meno ansioso e più concentrato sul presente. È un modo diverso di vivere, più consapevole. Non hai l’affanno di fare qualcosa. Se poi qualcosa ti viene tolto, alla fine scopri che in verità non ti manca niente.

Bruno: Penso a ciò è successo in questi due mesi. L’atteggiamento che abbiamo nei confronti della vita ci ha aiutato ad assorbire meglio quanto è successo; poteva arrivare questo o altro, ma fermarci all’improvviso, come è
successo, non è stato così travolgente come invece lo è stato per altre persone. Vivere con lentezza “il” o “dal” 4 maggio vuol dire mantenere le buone abitudini imparate nel periodo del #iorestoacasa come leggere qualche libro in più, giocare con i bambini, non sprecare cibo e trovare soluzioni creative per ogni problema.