Pcup, il bicchiere di silicone che vuole farti dimenticare la plastica monuso

L’idea è di due ragazzi liguri, che hanno voluto unire l’innovazione tecnologica all’antico meccanismo del vuoto a rendere. Il bicchiere è realizzato in silicone ed è dotato di un piccolo chip che consente di pagare le ordinazioni e raccogliere informazioni sull’evento a cui si sta partecipando.
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Federico Turrisi 6 Luglio 2019

Un bicchiere di silicone alimentare, leggero e flessibile ma allo stesso tempo resistente, che puoi portarti ovunque e con cui puoi perfino pagarti un cocktail. Ti sembra impossibile? Allora non ti sei mai imbattuto in Pcup, un bicchiere dotato di chip che si propone come l'alternativa ecologica all'usa e getta. L'idea è di due ragazzi liguri di 28 anni, Lorenzo Pisoni e Stefano Fraioli. Quello di Pcup è un esempio di come la tecnologia possa essere un valido alleato nella lotta contro gli sprechi e nella tutela dell'ambiente. Non solo. Si tratta di un mezzo che consente di risparmiare anche parecchi soldi, come racconta Lorenzo Pisoni.

"Siamo partiti da una semplice constatazione: il vecchio sistema del vuoto a rendere porta dei vantaggi non solo dal punto di vista della sostenibilità ambientale, ma anche da quello economico. Infatti il bicchiere usa e getta non è economicamente sostenibile perché dopo il suo primo utilizzo il suo valore scende a zero. Anzi diventa solo un costo per smaltirlo, oltre che un costo a livello di immagine, visto che la plastica monouso inquina e ce la ritroviamo nei nostri mari. Nel caso di Pcup invece, più usi il bicchiere, più acquista valore e più il chip sarà in grado di dare una metrica di riferimento precisa. La nostra azienda in fondo nasce da un'idea di big data."

Stefano Fraioli e Lorenzo Pisoni

Già, perché la vera innovazione, oltre che nel materiale, cioè il silicone che resiste a migliaia di lavaggi e rende possibile il risparmio di migliaia di bicchieri usa e getta, sta soprattutto in quel piccolo chip inserito nel bicchiere stesso. Ma come funziona esattamente Pcup?

"È molto semplice. Quando vai a un evento, che può essere una partita, un concerto, una sagra o una serata in discoteca, all'ingresso ti viene dato il tuo bicchiere Pcup, dietro cauzione. Leggendo il bicchiere dal tuo telefono accedi al profilo di Pcup sull'evento. Hai poi un tuo profilo sulla app e un tuo credito che puoi ricaricare quando vuoi: quello è il tuo portafoglio che puoi usare in tutte le strutture convenzionate Pcup per prenotare e pagare i drink. Finché tu sei connesso a un bicchiere, sei unito ad altre persone da quella esperienza e puoi ricevere notifiche sull'evento direttamente dallo smartphone. Nel momento in cui restituisci il bicchiere oppure scolleghi il bicchiere stesso dalla app  – nel caso volessi tenerti il bicchiere – non si appartiene più a quella comunità lì."

Chiaro no? In sostanza il concetto è quello di creare una community digitale, in tempo reale. Un po' come il Gps delle automobili: più mezzi sono connessi, maggiori saranno le informazioni a disposizione sul traffico. Così anche per gli eventi in cui è presente un bicchiere. Utenti più numerosi uguale maggiori informazioni sull'evento.

Sono già migliaia le persone che hanno usato il sistema Pcup, da quando è nato nell'estate del 2018. Per esempio è stato scelto come buona pratica dal National Geographic per la sua campagna “Planet or plastic” o dal Sei Nazioni, il più importante torneo internazionale di rugby, a Roma. E la crescita di Pcup non sembra intenzionata a fermarsi.

"Abbiamo diversi eventi e festival in calendario per quest'estate. La app di Pcup è in continua evoluzione e puntiamo a sviluppare il lato software per offrire ancora più servizi agli utenti."

Una conferma, insomma, che la messa al bando della plastica monouso da parte dell'Unione Europea, che entrerà in vigore a partire dal 2021, può rivelarsi anche una grande occasione per ideare soluzioni innovative e soprattutto ecosostenibili.