Perchè si diventa vegetariani? Ecco qualche (buona) ragione per cui in molti dicono addio a carne e pesce

Se non indicato espressamente, le informazioni riportate in questa pagina sono da intendersi come non riconosciute da uno studio medico-scientifico.
C’è chi lo fa per etica, chi per risparmiare, chi per avere una vita più sana, chi per salvaguardare l’ambiente. Nel mondo, i vegetariani rappresentano ormai una fetta consistente di popolazione, e i numeri sono in crescita. Ecco i principali motivi per cui i vegetariani hanno preso questa radicale decisione.
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Sara Del Dot 17 Novembre 2018

“Considero il vegetarianesimo una conquista culturale e un segno di civiltà. Chi è vegetariano si sente cittadino della Terra, perché non deve uccidere e massacrare i suoi abitanti per rispondere al suo primordiale bisogno di cibo.” Con queste parole il professor Umberto Veronesi iniziava un articolo pubblicato sull’Espresso nel marzo del 2015.

I vegetariani, nel mondo, sono sempre di più. E in Italia, secondo il Rapporto Eurispes 2018, rappresentano il 6,2% della popolazione. Un numero piuttosto alto, che fino ad appena una decina di anni fa era quasi impensabile. Oggi, un vegetariano ha meno probabilità di sentirsi fare la classica domanda “ma una bella Fiorentina, no?”, perché questo regime alimentare è ormai socialmente accettato (quasi) da tutti. Anche da chi, alla carne, non rinuncerebbe per nulla al mondo.

In Italia il 6,2% della popolazione è vegetariano.

Ma è interessante porre l’attenzione su un aspetto di questo fenomeno: la motivazione. Perché così tanta gente ha preso la decisione consapevole di eliminare dal proprio frigo sia la carne sia il pesce? Difficile attribuire questi numeri soltanto a una moda passeggera. Le ragioni che i vegetariani portano sono diverse, e tutte basate sulla propria sensibilità e convinzione individuale. In questo articolo, ho provato a raccoglierne alcune.

Perché diventare vegetariani?

Etica

Una parte della popolazione vegetariana lo è diventata per sensibilità personale, decidendo che, da quel momento in avanti, avrebbe smesso di mangiare animali morti. Inoltre, molti vegetariani si pongono in netto contrasto con il contesto degli allevamenti intensivi, in cui l’animale è considerato unicamente strumento di produzione di cibo e viene tenuto rinchiuso in spazi piccolissimi e affollati, con scarse condizioni igieniche, separando le madri dai cuccioli e, infine, ucciso. A questo si aggiunge il meccanismo psicologico del cruelty free: diversi vegetariani non vogliono contribuire in alcun modo al mercato della carne, quindi evitano anche quella “del contadino” in cui l’animale è cresciuto in salute pascolando allegramente nei prati.

Ambiente

Ma le ragioni etiche, per quanto siano quelle che saltano più all’attenzione, non sono le sole a spingere una persona a smettere di mangiare la carne. Infatti, l’impatto della produzione di carne sull’ambiente non è trascurabile, e chi presta una particolare attenzione a queste tematiche lo sa bene. Infatti, gli allevamenti intensivi necessitano di tonnellate di foraggi, acqua, moltissimo spazio e sistemi di smaltimento dei liquami. Per darti un’idea, devi sapere che per ottenere un chilo di carne servono circa 15.000 litri d’acqua, mentre ne bastano 1000 per ottenere un chilo di cereali: un terzo del consumo di acqua nelle attività umane è impiegato nell’allevamento di animali da carne. Inoltre, questi consumano costantemente ossigeno producendo anidride carbonica: gli allevamenti di animali da macello, infatti, sono responsabili del 15% del totale di tutte le emissioni di gas effetto serra di origine antropica.

Salute

La dieta vegetariana, inoltre, se condotta nel mondo giusto fa davvero bene alla salute. Infatti, è ormai risaputo che mangiare meno carne o eliminarla completamente dalla propria alimentazione porta con sé diversi benefici. Innanzitutto, la carne rossa stimola la produzione delle cellule malate in alcuni tumori, e aumenta il rischio generale di contrarre malattie cardiovascolari o tumorali, come il cancro del colon-retto. Quindi, una dieta senza carne comporta una consistente riduzione del rischio di malattie cardiovascolari, ipertensione, diabete e obesità.

Motivi economici

Infine, il portafoglio. È cosa nota, la carne, se di qualità, costa tanto. Una dieta che non la prevede, consente di acquistare molto più cibo a un costo ridotto. Questo naturalmente vale per i vegetariani. Infatti, i nuovi alimenti sul mercato che aiutano ad affrontare una dieta vegana, di certo non possono essere definiti “economici”. Tuttavia, se il mercato si espandesse, probabilmente a lungo andare i costi potrebbero ridursi.