Perché si piange di gioia? Tutta colpa del tuo cervello

Scoppi dalla felicità e all’improvviso ti spuntano due lacrime che non riesci a trattenere. Non preoccuparti, è tutto sotto controllo. Si piange anche di gioia, ed è così comune che è stato inventato anche un emojii per comunicare negli sms o in chat questo stato d’animo.
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Gaia Cortese 18 Febbraio 2019

La laurea. Il matrimonio. Un esame superato con buoni voti. Un regalo inatteso. Una sorpresa speciale. Quello che hanno in comune tutte queste diverse situazioni potrebbero essere le lacrime, chiaramente di gioia, che sono comparse sul tuo viso in seguito a un’emozione travolgente. Ebbene sì, si piange anche di gioia. Pare assurdo, ma se ne vuoi la conferma, prova a passare una giornata nella sala degli arrivi di un aeroporto e allora sì, ti accorgerai di quante persone siano sopraffatte dalle lacrime nel momento stesso in cui abbracciano un figlio, un fidanzato o un caro amico che non vedevano da tempo.

Quando si prova una forte emozione, il sistema limbico del cervello (un insieme di regioni appartenenti al sistema nervoso centrale, tra loro connesse, che svolgono importanti funzioni in relazione alle emozioni e all’umore) stimola il sistema nervoso centrale, che a sua volta mette in moto una serie di reazioni fisiologiche: aumenta il battito cardiaco, cambia il ritmo della respirazione e le ghiandole lacrimali, poste sopra l’arco superiore dell’occhio, producono lacrime.

In uno studio medico pubblicato nel 2014 su Psychological Science, la ricercatrice Oriana Aragon del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Yale, ha spiegato come le lacrime abbiano una funzione ben precisa: indicano a chi ci sta vicino che stiamo provando una profonda emozione, che non per forza deve essere negativa, ma può essere anche estremamente positiva. Lo studio realizzato dalla Aragon ha anche dimostrato che le espressioni diverse tra di loro (per esempio gioia-pianto) servono a bilanciare i sentimenti: così le lacrime ti riportano a una situazione di normalità, contrapponendo a una forte gioia provata qualcosa di opposto, il pianto. In pratica, è un tentativo del nostro organismo di fare da contrappeso a uno sbilanciamento, riportandoci alla normalità. Mai sia che siamo troppo felici…

Piangere di gioia per molti è la normalità. Io personalmente mi riempio di lacrime alla recita di Natale dell'asilo, davanti a un cucciolo di cane che fa le feste al suo padrone,all'uscita di scuola l'ultimo giorno prima delle vacanze estive. Insomma, ogni occasione è buona.

Prima di leggere queste poche righe, forse non conoscevi il motivo di una reazione così stramba, ma normale, del tuo corpo, ma a tutti è capitato almeno una volta nella vita. Tant’è che esiste un emojii realizzato proprio per comunicare questo stato d’animo: un emoji è una riproduzione stilizzata di un’espressioni facciale umana che esprime un’emozione e viene realizzata usando combinazioni di caratteri della tastiera di cellulare. Ogni anno, a novembre, Oxford Dictionaries sceglie la parola dell’anno. La parola del 2015 non è stata una parola, bensì un emoji: quello che raffigura una faccia che allo stesso tempo piange e ride. L’emoji in questione è usato per far capire a qualcuno che si è così felici da avere lacrime di gioia. Evidentemente, accade più spesso di quanto non si creda.