
Potrà sembrarti un nome poco familiare ma è esattamente ciò che ti permette di muoverti ogni giorno. La propriocezione è la capacità del corpo di percepire movimento e la sua posizione nello spazio, senza non riusciresti a fare il prossimo passo perché dovresti calcolare esattamente dove posizionare il piede e non riusciresti a muoverti ad occhi chiusi. Dal latino proprius, "appartenere a se stesso", la propriocezione è nota anche come "cinestesia", è riferita soprattutto agli arti e può essere divisa in senso di posizione statica e in senso di movimento.
Qualità fondamentale per controllare i movimenti e la posizione eretta del nostro corpo, la propriocezione consente di valutare i movimenti e le posizioni degli arti, la forza, la pesantezza, la rigidità e la viscosità. La usiamo in collaborazione con gli altri sensi per individuare gli oggetti esterni rispetto al corpo, per muoverci evitando gli ostacoli. Contribuisce all’immagine corporea e, ovviamente, è strettamente legata al controllo del movimento.
La propriocezione comprende un complesso di sensazioni, la percezione della posizione e del movimento articolare, della forza muscolare e dello sforzo. Ma come funziona questa capacità? Quando ti muovi, i recettori inviano messaggi dettagliati al tuo cervello su posizioni e azioni che compi. A quel punto il tuo cervello elabora questi messaggi e lavora con vista, sistema nervoso e sistema vestibolare per creare un complesso di sensazioni che è la percezione di dove si trova il tuo corpo.
Questi ricettori sono detti propriocettori e si distinguono in fusi neuromuscolari (si trovano nei muscoli e avvertono le variazioni di lunghezza muscolare), apparati tendinei del Golgi (sono nei tendini e registrano le variazioni dei tensione muscolo-tendinea), recettori capsulari (si trovano nelle capsule articolari e nei legamenti e sono sensibili alle variazioni di lunghezza e tensione di queste strutture) e recettori cutanei (sono nella cute e avvertono di stimoli pressori e tattili).
Un deficit propriocettivo può essere causa di infortuni e avviene in seguito a malattie neurologiche, lesioni, condizioni croniche e processi legati all'invecchiamento. Mancanza di forza, squilibrio muscolare e instabilità articolare sono, negli sportivi, fattori che possono causare instabilità che causa a sua volta lesioni, soprattutto in chi pratica uno sport.
L’esercizio propriocettivo . Lo scopo è eseguire azioni via via più impegnative mantenendo la precisione del movimento. L’enfasi quindi è sulla qualità del movimento piuttosto che sulla quantità (volume) del lavoro muscolare. Uno studio sui giocatori di basket ha dimostrato come la propriocezione, insieme all’equilibrio e all’allenamento della forza, influenzassero il rischio di infortuni e ne consegue che compiere esercizi specifici per la propriocezione può ridurre il rischio di distorsioni, a quella della caviglia fino all’81%.
Chi ha una propriocezione ridotta può eseguire qualche esercizio anche in casa, così da migliorare l'equilibrio e la consapevolezza del suo corpo nello spazio. Man mano che ti senti migliorare puoi aggiungere una tavola propriocettiva per aumentare la difficoltà.