Quando il canestro era una cesta per raccogliere le pesche: la storia di James Naismith, l’inventore del basket

Se non fosse stato per lui, oggi non sapremmo neppure cosa significa giocare a pallacanestro. E invece, nel tentativo di occupare in qualche modo gli studenti della sua lezione di educazione fisica, James Naismith si è inventato il gioco e le regole del basket.
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Gaia Cortese 15 Novembre 2021

Tutto ha avuto inizio da un gioco di infanzia chiamato Duck-ona-rock (che tradotto dall'inglese significa “anatra su una roccia”), in cui lo scopo era riuscire a fare un tiro a parabola di un sasso. Il basket è nato così, e il nome del suo inventore è James Naismith.

James non ha un'infanzia molto facile. Originario di Almonte, un villaggio ad una sessantina di chilometri da Ottawa, in Canada, James perde entrambi i genitori a causa di una febbre da tifo. Si trasferisce quindi a vivere con i fratelli presso lo zio materno, in una fattoria a Bennies Corners nei pressi del suo paese di origine. Ad una certa età abbandona gli studi per lavorare nella fattoria come taglialegna, ma li riprende e riesce a terminare l'High School per iscriversi al College.

Terminati gli studi, James diventa un insegnante di educazione fisica presso lo Springfield College nel Massachusetts. Proprio qui gli viene chiesto di inventarsi qualcosa per intrattenere gli studenti nelle lezioni di ginnastica che in inverno, a causa del freddo intenso, si devono svolgere al coperto.

È il 1891 e James Naismith si inventa un semplice gioco da poter fare in palestra: appende a un muro un cesto in vimini usato per raccogliere le pesche e invita gli studenti a tirarci dentro un pallone. Nell'arco di due settimane Naismith presenta al college il regolamento del gioco dopo averne scritto i cinque principî fondamentali, ossia: il gioco è praticato con un pallone rotondo, che può essere toccato esclusivamente con le mani; non è permesso camminare con il pallone fra le mani; i giocatori possono posizionarsi in qualsiasi posizione preferiscano nel corso del gioco; non è consentito alcun contatto fisico tra i giocatori; il goal è posizionato orizzontalmente, in alto.

Le 13 regole di James Naismith

Il gioco riscuote fin da subito un vero successo e Naismith deve formalizzare le regole base (che diventano 13), pubblicandole nel gennaio del 1892:

  1. La palla può essere lanciata in qualsiasi direzione con una o entrambe le mani.
  2. La palla può essere colpita in qualsiasi direzione con una o entrambe le mani, ma mai con un pugno.
  3. Un giocatore non può correre con il pallone, deve lanciarlo dal punto in cui lo ha preso.
  4. La palla deve essere tenuta in una mano o tra le mani; le braccia o il corpo non possono essere usate per tenerla.
  5. Non è possibile colpire con le spalle, trattenere, spingere, colpire o scalciare in qualsiasi modo un avversario; la prima infrazione da parte di qualsiasi giocatore di questa regola è contata come un fallo, la seconda squalifica il giocatore fino alla realizzazione del punto seguente o, se è stata commessa con il chiaro intento di infortunare l'avversario, per l'intera partita; non sono ammesse sostituzioni.
  6. Un fallo consiste nel colpire la palla con il pugno, nella violazione delle regole tre e quattro e nel caso descritto dalla regola 5.
  7. Se una squadra commette tre falli consecutivi, conterà come un punto per gli avversari; consecutivi significa senza che gli avversari ne commettano uno tra di essi.
  8. Un punto viene realizzato quando la palla è tirata o colpita dal campo nel canestro e rimane dentro, a meno che i difensori non tocchino o disturbino la palla; se la palla resta sul bordo e l'avversario muove il canestro, conta come un punto.
  9. Quando la palla va fuori dalle linee del campo, deve essere rimessa in gioco dalla persona che per prima l'ha toccata; nei casi dubbi, l'umpire deve tirarla dentro il campo; chi rimette in campo la palla ha cinque secondi: se la tiene più a lungo, la palla viene consegnata agli avversari; se una squadra continua a perdere tempo, l'arbitro darà loro un fallo.
  10. L'umpire è il giudice dei giocatori e prende nota dei falli, comunicando all'arbitro quando ne sono commessi tre consecutivi; ha il potere di squalificare un giocatore secondo la regola 5.
  11. L'arbitro è il giudice della palla e decide quando la palla è in gioco, all'interno del campo o fuori, a chi appartiene e tiene il tempo; decide quando un punto è segnato e tiene il conto dei punti con tutte le altre responsabilità solitamente appartenenti ad un arbitro.
  12. La durata della gara è di due tempi da quindici minuti, con cinque minuti di riposo tra di essi.
  13. La squadra che segna il maggior numero di punti nel tempo utile è dichiarata la vincitrice dell'incontro. Nel caso di pareggio, il gioco può continuare, se i capitani sono d'accordo, fin quando non viene segnato un altro punto.

L'aspetto curioso dei primordi del basket è che inizialmente bisogna usare una scala ogni volta che si deve recuperare la palla nel cesto. Viene così presa la decisione di tagliare la parte inferiore del cesto, in modo che la palla possa cadere a terra dopo ogni tiro. La tradizionale retina arriva solo più tardi, mentre i giocatori da nove per squadra passeranno agli attuali cinque. Anche il campo di gioco era la metà di quello odierno, insomma oggi si corre decisamente di più.