
Il 2023 è iniziato da poco, ma si contano già centinaia di delfini rimasti vittime del bycatch, la pesca accidentale. In Francia, dal 25 dicembre al 15 gennaio, si sono spiaggiati sulla costa atlantica quasi 300 piccoli cetacei: nel 90% dei casi di trattava di delfini comuni.
Gran parte di loro riportava ferite provocate da attrezzi utilizzati durante la pesca, come hanno verificato gli esperti dell’Osservatorio Pelagis dell’Università La Rochelle-Cnrs.
In Francia purtroppo stragi simili si verificano ciclicamente, tanto che l’ong Sea Shepherd ormai da tre anni ha attivato nel Paese l’operazione “Dolphin Bycatch”. L’overfishing – la pesca eccessiva e non sostenibile – porta a catturare accidentalmente i delfini che, anche se liberati, riportano ferite spesso fatali.
“Chiediamo l'obbligo di installare telecamere a bordo dei pescherecci", ha dichiarato Lamya Essemlali, presidente della sezione francese di Sea Shepherd, al giornale franceinfo dopo la strage.
Per Sea Shepherd, un l’altra soluzione potrebbe essere quella di imporre dei "limiti spazio-temporali” alle battute di pesca in cui vengono utilizzati attrezzi che solitamente catturano i delfini, in modo da limitare le vittime.
“Ricordiamo allo Stato – che si è impegnato a proteggere i mammiferi marini – e ai pescatori responsabili di questi massacri che la vita marina non appartiene loro e che la sopravvivenza di tutti noi e delle generazioni future dipende dalla nostra capacità di preservarla”, scrive Sea Shepherd.
Non dobbiamo dimenticare che la pesca accidentale non risparmia i delfini nemmeno in Italia. Solo nel 2021 sulle nostre spiagge se ne sono arenati oltre 200 esemplari. Nel corso del 2022 per i delfini è comparsa poi un’altra minaccia inaspettata: la guerra in Ucraina e le attività militari attorno al bacino del Mar Nero avrebbero provocato al morte, in pochi mesi, di oltre 700 delfini e focene.