
Non rimuginare sul passato e non preoccuparti del futuro, in poche parole, concentrati sul presente. Un modo di vivere zen che ti avvicina alla filosofia della mindfulness. Ma per spiegare questa tecnica di meditazione, bisogna fare un passo indietro e osservare più da vicino come vivi il tuo quotidiano.
Nella società attuale siamo sommersi di cose da fare e cose a cui pensare. Più dell’85% degli italiani possiede uno smartphone e inevitabilmente si trova a usarlo gran parte della giornata mentre è in ufficio, a casa, sui mezzi pubblici. Questa abitudine innesca un fenomeno altrettanto diffuso che è il mind-wandering, vale a dire la tendenza della mente a divagare e a spostare l’attenzione da una cosa all’altra.
Il fenomeno opposto al vagare con la mente è il focus e sai qual è il miglior sistema per focalizzarsi su qualcosa? La meditazione. Meditare non significa semplicemente sedersi a gambe incrociate e ripetere un mantra, ma vuol dire concentrare la mente su un solo punto, allenarsi nell’attenzione. Esistono varie tecniche per meditare e una di queste è la mindfulness. Si tratta di una tecnica che deriva dal buddhismo ed è un termine che negli ultimi anni fa si è fatto conoscere molto e, in alcuni casi, è anche stato un po’ strumentalizzato.
Fare mindfulness significa avere il focus sulla consapevolezza del presente, prestare attenzione ad un momento particolare, senza giudizi. Come afferma Jon Kabat-Zinn, insegnante di mindfulness e fondatore del Center for mindfulness in medicine all’Università di Medicina del Massachusetts: “Meditazione non vuol dire estraniarsi dal mondo. Significa vedere le cose chiaramente e assumere deliberatamente posizioni diverse rispetto a esse”.
Con la mindfulness quindi impari ad allenare il muscolo dell’attenzione, e con la pratica, puoi apprendere meglio la capacità di tornare prima ad una situazione di benessere. Un esempio per praticare mindfulness e allenare l’attenzione è il rituale della colazione. Ogni mattina preparo la mia tazza di caffè solubile appena mi sveglio. Preparo la tazza, il cucchiaio, il barattolo di caffé e lo zucchero. Metto l’acqua sul fuoco e aspetto di vedere le prime bollicine in superficie per capire se l’acqua è abbastanza calda. Faccio tutto questo pensando ai capi di abbigliamento da preparare per far vestire i bambini o a quanto uscire prima da casa per non trovare troppo traffico. Se volessi applicare la meditazione mindfulness, dovrei al contrario concentrarmi su quello che sto facendo, possibilmente provando a rallentare i movimenti e a porre l’attenzione su quello che vedo, tocco e sento. Se tutti praticassero mindfulness nessuno uscirebbe di casa con il dubbio di avere chiuso o meno la porta.
Esercitare questa pratica significa allenare l’amigdala a rimanere più calma nelle situazioni di forte stress. Che cos’è l’amigdala? È una parte del tuo cervello che si trova nella regione rostromediale del lobo temporale; è il “luogo” in cui prevalgono le emozioni basiche come l’istinto, la paura, la rabbia. L’amigdala, infatti, fa parte del sistema limbico e processa tutto ciò che ha a che vedere con le tue reazioni emotive. Imparando a usarla meno, le consentiamo di agitarsi meno, e ciò ci permette di passare da una situazione alterata ad una normale. È un po’ il concetto di resilienza: una volta che l’informazione ricevuta non viene elaborata, l’evento stesso diventa privo di importanza.
Tra i principali benefici della mindfulness quindi quello principale è quello di non farsi influenzare troppo o addirittura negativamente, da ciò che ti accade intorno. Come dettoal principio dell’articolo, è inutile rimuginare su quello che è passato, ed è inutile preoccuparsi per ciò che avverrà. L’unico potere che hai è quello di vivere il presente, il tanto auspicato “qui e ora”. Secondo il principio di mindfulness, infatti, i pensieri che invadono la tua mente vanno osservati, non allontanati.
Ma praticare mindfulness ha anche altri risvolti positivi: abbassa il livello dell’ormone dello stress e rende l’amigdala meno reattiva; migliora le risposte del sistema immunitario; abbassa la pressione sanguigna; mitiga i sintomi della depressione e contrasta il declino cognitivo con l’avanzare dell’età; aumenta la consapevolezza, ma anche la soglia del dolore, e sembra addirittura, avere effetti salutari sulla sindome dell’intestino irritabile.
Quindi come si fa mindfulness? Per quanto si tratti di una tecnica di meditazione, non ti servono tappetino yoga e abiti comodi dal gusto orientaleggiante. Essere nel "qui e ora" dovrebbe essere il nostro stato naturale, invece ci siamo allenati a preoccuparci. Questo dimostra però che nel corso della vita la trasformazione è possibile, se lo vuoi. Quando ti dicono che sei stressato e quindi devi fare mindfulness, la verità è un’altra: non sei in mindfulness perché sei stressato e quindi distratto da ciò che è la tua vita, il tuo presente.
Praticare la mindfulness è alla portata di tutti. Non hai scuse per non farla. Puoi iniziare a metterti alla prova, ad esercitarti, semplicemente concentrandoti sul tuo respiro, senza giudizio su come lo stai facendo. Già il fatto che tu ti stia concentrando sul modo in cui inspiri ed espiri è mindfulness.