Sebastiaõ Salgado, il fotografo che da 20 anni pianta alberi per ridare vita a un paradiso terrestre in Brasile

Ripopolare una foresta in Brasile per ridare vita ai luoghi della sua infanzia. Il fotografo Sebastiaõ Salgado è riuscito nell’impresa di piantare 4 milioni di alberi dove ormai l’ecosistema naturale era stato distrutto per mano dell’uomo. Questa è la storia incredibile di un uomo che ha fatto un grande dono alla Terra.
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Gaia Cortese 14 Febbraio 2019

Quattro milioni di alberi. Quanto tempo ci vuole per piantarli? Sebastiaõ Salgado e la moglie Lélia Wanick ci hanno messo vent’anni. Chiamiamola impresa epica, o più sterilmente case history. Sta di fatto che queste due persone hanno compiuto un'azione incredibile nei confronti del Pianeta.

Per ripercorrere questa storia dagli inizi bisogna fare un salto indietro nel passato. Anno 1998. Il fotografo brasiliano, dopo un lungo periodo all'estero, torna a casa e trova davanti a sé uno spettacolo devastante (e devastato): alberi tagliati o rimossi, terra erosa e acqua piovana che scorre senza che niente la trattenga. Un ecosistema distrutto, senza neppure più animali che lo abitino. Niente più di quello che ricordava della sua infanzia, un paradiso naturale ormai perduto. La moglie di Salgado ha però un’intuizione: perché non ripiantare tutto? Così i due si sono rimboccati le maniche e con l’aiuto di altre persone hanno raccolto i fondi necessari e circa 17.000 ettari di terra sono rinati.

Io fotografo, io pianto alberi, faccio le cose che ritengo vadano fatte.

Sebastiaõ Salgado

È nato così l’Instituto Terra, un’organizzazione ambientale, non governativa e senza scopo di lucro. Un progetto molto ambizioso, che interviene in una zona articolata che per troppo tempo ha subito azioni di deforestazione e di sfruttamento delle materie prime. Un luogo dove le popolazioni, il cui sostentamento era principalmente il lavoro nei campi, devono pagare sulla propria pelle le conseguenze di questo continuo abuso.

Quella di Salgado è una risposta importante al problema della deforestazione e dei cambiamenti climatici. Il progetto del fotografo brasiliano ha permesso di recuperare oltre 1.500 ettari di foresta pluviale e oggi gli alberi piantati nella Fazenda Bulcão ad Aimorés della famiglia Salgado, nello stato del Minas Gerais nel sud-est del Brasile, fanno ormai parte di un riserva Naturale del Patrimonio (Pnhr). Non solo. Il progetto si è ampliato ulteriormente con la creazione di un Centro per l’educazione e il restauro ambientale (CERA) che ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica verso una sostenibilità ambientale sempre più urgente per salvaguardare il pianeta.

"Bisogna tornare al pianeta, in primo luogo dobbiamo farlo noi spiritualmente. Bisogna rispettarlo, fare qualcosa per proteggerlo, la terra, gli oceani – spiega Sebastiaõ Salgado -. Io fotografo, io pianto alberi, faccio le cose che ritengo vadano fatte. Ma bisogna che lo facciano le persone, gli stati, le grandi aziende: perché bisogna amare la natura, l'acqua, la nostra terra per ripartire".