Segnalati 2 casi di Dengue non correlati ai viaggi: cosa significa trasmissione autoctona e come si cura l’infezione

Due pazienti, uno in Lombardia e uno nel Lazio, hanno contratto la febbre Dengue senza aver viaggiato in zone dove l’infezione è endemica. L’Istituto superiore di sanità sta procedendo a tutti gli accertamenti necessari per capire se si tratti di una trasmissione autoctona, cioè avvenuta in Italia. Intanto sono scattate le misure di sicurezza e prevenzione. Ma esiste una cura per la Dengue? E quanto è pericolosa?
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Giulia Dallagiovanna 23 Agosto 2023
* ultima modifica il 23/08/2023

In Italia sono stati trovati due casi di febbre Dengue non legati a viaggi all'estero. Si tratta di due pazienti registrati il 18 e il 20 agosto 2023, rispettivamente dalla Regione Lombardia e da Regione Lazio. Nessuno dei due aveva visitato zone endemiche per questa infezione e si sta quindi procedendo all'accertamento per valutare se si tratti di trasmissioni autoctone, cioè sul territorio del nostro Paese. "I due pazienti sono in via di guarigione e sono state attivate tutte le procedure per la profilassi e la disinfestazione dei luoghi coinvolti", ha fatto sapere il ministero della Salute. Ma cosa significa, di preciso, trasmissione autoctona e quali misure di devono essere attivate? E ancora, esiste una cura per questa infezione?

Trasmissione autoctona significa che la persona ha contratto il virus nel territorio in cui risiede. In altre parole, se fosse confermata per i due pazienti con Dengue, vorrebbe dire che hanno preso l'infezione rimanendo in Italia. Dell'accertamento se ne occuperà l'Istituto superiore di sanità, che ha già fatto sapere di monitorare la situazione a livello nazionale. Un'altra opzione possibile, infatti, è che pur non essendo stati in Paesi dove questa infezione è endemica, cioè sempre presente, potrebbero comunque averla contratta in aree dove si sta diffondendo. Sappiamo, ad esempio, che alcuni casi autoctoni sono stati identificati in Francia e che la zanzara vettore, l'Aedes albopictus, è "stabilmente presente ormai in gran parte dell'Europa", come riporta il ministero.

Le misure di prevenzione e sicurezza sono già scattate, secondo quanto previsto dal Piano nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle arbovirosi 2020-2025. I due casi sono stati segnalati all'Ecdc (European Centre for Disease Prevention and Control) e i comuni interessati hanno avviato una disinfestazione straordinaria. Come già ti abbiamo accennato, infatti, la Dengue è un virus trasmesso da una zanzara infetta. Si tratta, più nello specifico, di unarbovirosi, cioè di una zoonosi causata da patogeni che vengono veicolati attraverso il morso o la puntura di vettori antropodi, come zanzare e zecche. Sono arbovirosi anche la West Nile, la Chikungunya o l'Encefalite da zecca.

Intanto sia il Centro nazionale sangue che Avis hanno fatto sapere di aver sospeso temporaneamente la raccolta di sangue e di emocomponenti nel di Castiglione d'Adda, in provincia di Lodi, e nei Municipi IX e XIV del comune di Roma. È inoltre richiesto ai donatori, su tutto il territorio nazionale, di prestare particolare attenzione all'insorgenza di sintomi compatibili con l'infezione anche fino a 14 giorni dopo la donazione, riferendoli subito al Servizio trasfusionale di riferimento. Viene infine applicato il criterio di sospensione temporanea di 28 giorni dal rientro per i i doantori che hanno soggiornato nel comune di Roma o, in alternativa, l'esecuzione del test DENV NAT per rilevare l'eventuale infezione.

"La sospensione della raccolta nei predetti Municipiaggiunge il Centro nazionale sanguee la sospensione temporanea del donatore di 28 giorni non si applicano nel caso di donazione mediante aferesi di piastrine e/o plasma ad uso clinico, qualora sottoposti a procedura di riduzione dei patogeni mediante tecniche inattivazione virale con dimostrata efficacia verso il DENV, e, in caso di donazione di solo plasma, se esso è destinato alla produzione industriale di medicinali plasmaderivati".

Niente panico, però, si tratta solo di interventi precauzionali per la tutela della salute pubblica in attesa dei risultati dell'indagine dell'ISS. È bene inoltre aggiungere che la Dengue rimane spesso asintomatica, mentre, quado si manifestano, i sintomi principali sono febbre alta, mal di testa acuti, dolori attorno e dentro gli occhi, dolori muscolari, nausea e vomito. Qualche paziente ha mostrato anche irritazioni della pelle.

Non esiste una cura specifica, anche perché di norma l'infezione si risolve da sola nel giro di un paio di settimane. Le terapie previste sono principalmente di supporto, con antipiretici per abbassare la febbre e la somministrazione di liquidi per prevenire la disidratazione. Solo in casi rari, la Dengue evolve in febbre emorragica arrivando a provocare gravi perdite di sangue, collassi e talvolta purtroppo anche il decesso.

Ad oggi sono 81 in totale i casi di Dengue segnalati in Italia, di cui 79 legati a viaggi in zone dove l'infezione è endemica, e nessun decesso. Le regioni più interessate sono Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Lazio e Veneto.

L'unico modo per prevenire l'infezione è evitare che una zanzara infetta ti punga. Per questo motivo, può essere utile indossare abiti chiari ma che coprano la maggior parte della superficie del tuo corpo, utilizzare gli spray repellenti e fare ricorso alle zanzariere. Il periodo del giorno in cui le zanzare sono più attive sono le prime ore del mattino, quindi dovresti prestare attenzione soprattutto nel momento in cui ti svegli e durante la notte.

Fonti| Istituto superiore di sanità; Centro Nazionale Sangue 

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.