Sempre più deforestazioni, incendi ed emissioni di gas serra in Brasile: è il pesantissimo impatto ambientale di Bolsonaro

Secondo Greenpeace, a partire dal 2019, anno in cui Bolsonaro ha preso la guida del Paese, la deforestazione amazzonica è aumentata del 75,6%, gli allarmi per gli incendi forestali sono cresciuti del 24% e le emissioni di gas serra del Brasile sono aumentate del 9,5%.
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Kevin Ben Alì Zinati 29 Gennaio 2022

Un uomo pericoloso che combina solo affari pericolosi. Specialmente per il Pianeta.

È il titolo dell’ultimo report (“Dangerous man, dangerous deals”) che Greenpeace ha dedicato all’impatto ambientale presidente Jair Bolsonaro.

A causa sua, a partire dal 2019, anno in cui ha preso la guida del Paese, la deforestazione amazzonica è aumentata del 75,6%, gli allarmi per gli incendi forestali sono cresciuti del 24% e le emissioni di gas serra del Brasile sono aumentate del 9,5%.

Con Bolsonaro e il suo sistematico smantellamento della protezione dell’ambiente e dei diritti umani da parte del suo governo, insomma, il Pianeta è sicuramente più povero e più in pericolo.

Nel giro di soli 12 mesi dal suo insediamento, la deforestazione in Amazzonia è aumentata addirittura del 34% rispetto al 2018, passando da 7.536 km2 a 10.129 km2 di foreste e boschi distrutti. Tre anni dopo, il tasso annuo di deforestazione è arrivato a 13.235 km2 spazzati via tra agosto 2020 e luglio 2021.

Greenpeace ha fatto notare anche il doppio danno legato alle deforestazioni, che si sono portate dietro l’aumento degli incendi, spesso illegali, appiccati per spingere sul cosiddetto “cambio di uso del suolo”, cioè l’estirpazione della vegetazione autoctona per adattare il terreno alle attività dell’agricoltura industriale come piantagioni e pascoli ma anche a miniere.

Incendi e attività industriali comportano poi un ingente rilascio di grandi quantità di gas a effetto serra. I dati raccolti dal Greenhouse Gas Emissions and Removals Estimating System, un progetto sviluppato dall’Osservatorio sul clima brasiliano, costituito da più di 50 ong, mostrano infatti che nel 2020, l’anno successivo alla sua elezione il Brasile ha emesso ben 2,16 miliardi di tonnellate di anidride carbonica.

Quantità così elevate non si registravano addirittura dal 2006.