Si può mangiare il gelato a dieta?

È la tentazione tipica dell’estate. C’è addirittura chi lo mangia per pranzo, magari giustificandosi con il fatto di scegliere gusti a base di sola frutta. Ma sei sicuro che sia meglio un sorbetto al limone di un cono fior di latte e nocciola? Questo trucco è sufficiente a permettere di inserire il gelato nella dieta? Scopriamo le caratteristiche nutrizionali del gelato e come consumarlo quando si sta seguendo un piano dimagrante.
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Sara Polotti 17 Luglio 2024
* ultima modifica il 17/07/2024

L’estate può essere alleata della dieta, o almeno è questo quello che dice chi trova più semplice alleggerire i propri pasti con l’arrivo del caldo, portando a tavola pietanze fresche e poco elaborate. Anche la bella stagione, però, ha i suoi cibi tentatori, fra cui spicca senza dubbio il gelato.

Fra chi dice di consumarlo in tutta tranquillità al posto di un pasto e chi dichiara di mantenersi leggero scegliendo solo gusti alla frutta, è lecito che tu ti chieda: posso mangiarlo anche se sono a dieta? Naturalmente anche in questo caso non devi ragionare solo in termini di calorie.

Come saprai, infatti, anche la dieta dimagrante deve essere nutrizionalmente equilibrata. Dovresti quindi prima di tutto ricordare l’importanza della varietà: mangiare cibi diversi ti aiuta non solo a non stancarti a causa della monotonia della tua dieta, ma anche a garantirti l’assunzione di tutti i nutrienti di cui il tuo organismo ha bisogno. Indipendentemente dal fatto di essere a dieta, in un’alimentazione sana ed equilibrata i dolci trovano spazio 1-2 volte alla settimana. La strategia di mangiarsi un bel gelatone per pranzo tutti i giorni non è quindi la migliore possibile.

Dovresti poi cercare di capire se dal punto di vista della composizione nutrizionale un gusto di gelato vale l’altro e, di conseguenza, in quale pasto della giornata potresti inserire il gelato senza compromettere l’equilibrio nutrizionale della tua dieta.

Cosa contiene il gelato

Come giustamente fa notare chi sottolinea di consumare gelato alla frutta, due gusti possono essere molto diversi dal punto di vista nutrizionale in funzione di cosa c’è fra i loro ingredienti. C’è una bella differenza fra una cremapreparata con latte o panna, e magari con l’aggiunta di uova, e un gelato di sola frutta. Quest’ultimo apporta essenzialmente zuccheri, per di più semplici (di quelli, insomma, che dovresti consumare con moderazione). Un gelato preparato con il latte avrà invece anche una buona dose di grassi, per di più del tipo saturi, cioè di quelli di cui non dovresti abusare per il benessere delle tue arterie.

Facciamo qualche esempio, partendo dal classico fior di latte: è fatto per il 36% di carboidrati, per il 56% di grassi e per l’8% di proteine. Passando alla nocciola i carboidrati salgono al 52%, facendo scendere i grassi al 41% e mantenendo le proteine al 7%. Il cacao è per il 55% carboidrati, per il 37% grassi e per l’8% proteine. Un sorbetto al limone è invece fatto per ben il 97% da carboidrati (tutti zuccheri semplici) e solo per il 3% da proteine.

Ti sconsiglio quindi di sostituire uno dei pasti principali della tua dieta dimagrante con un gelato alla frutta: chi ha messo a punto il tuo piano per perdere peso avrà avuto cura di bilanciarli in modo da fornirti tutti i carboidrati, le proteine e i grassi di cui ha bisogno e di limitare il consumo di zuccheri. Scambiare un pasto nutrizionalmente completo con una coppetta o un cono di zuccheri non è certo la strategia migliore per dimagrire in modo sano. Il picco di zuccheri nel sangue che segue il suo consumo potrebbe anche essere controproducente per la tua perdita di peso. Non cedere quindi alla tentazione di credere che un pranzo a base di un gelato alla frutta possa essere utile alla tua dieta aiutandoti a risparmiare sulle calorie e, soprattutto, non credere di potertelo concedere spesso, né tantomeno tutti i giorni.

Gelato: puoi mangiarlo se sei a dieta?

Anche se dal punto di vista nutrizionale è più completo, non ti consiglio nemmeno di sostituire tutti i giorni il pranzo o la cena con un gelato al fior di latte, alla nocciola o al cioccolato: si tratta comunque di alimenti a contenuto elevato di zuccheri semplici. Piuttosto, anche se sei a dieta puoi provare a mangiarlo di tanto in tanto come spuntino, scegliendo i gusti che preferisci e facendo attenzione a non esagerare con le quantità: un paio di palline, senza l'aggiunta di panna, cialde e topping vari, sono sufficienti. In questo modo puoi riuscire a non compromettere il tuo piano dimagrante pur concedendo uno sfizio al tuo palato.

Gelato confezionato vs artigianale: le differenze

Il gelato artigianale e il gelato confezionato, come puoi immaginare, presentano diverse differenze significative in termini di ingredienti, preparazione, conservazione e qualità del prodotto finale.

Di solito, le gelaterie per preparare il gelato artigianale utilizzano principalmente latte fresco, panna, zucchero e uova (dove previste. Oltre a questi, ci sono gli ingredienti specifici a seconda del gusto: frutta fresca, noci, cioccolato fondente, yogurt… E ciò che contraddistingue il gelato artigianale è il fatto di non contenere additivi chimici o conservanti artificiali, per un prodotto più genuino.

Il gelato confezionato, dal canto suo, è fatto con latte in polvere o concentrato. Può contenere anche aromi artificiali, coloranti e stabilizzanti per migliorare il gusto, l'aspetto e la consistenza. Infine, come prevedibile, nella maggior parte dei casi vengono usati conservanti per prolungare la durata di conservazione del prodotto (anche se il grosso lo fa il freezer).

Dal punto di vista nutrizionale il gelato artigianale può avere un contenuto calorico leggermente inferiore rispetto al gelato confezionato, e questo perché utilizza ingredienti freschi e meno additivi. Le calorie, in ogni caso, variano in base agli ingredienti utilizzati e alla quantità di zucchero aggiunto, e quindi del gusto.

Ciò che cambia maggiormente, però, è il contenuto di grassi saturi: il gelato artigianale li contiene, ma generalmente la quantità è inferiore rispetto al gelato confezionato, che contiene oli vegetali idrogenati o parzialmente idrogenati, che possono aumentare il contenuto di grassi saturi e trans. Anche l'uso di grassi di bassa qualità può influire negativamente sul profilo lipidico del prodotto.

A questo punto, quindi, è facile intuire come sia sempre meglio scegliere il gelato artigianale, che non solo ha meno calorie (ideale quando si segue una dieta ipocalorica), ma che è nutrizionalmente più equilibrato e qualitativamente più controllato. Meglio ancora è quello fatto in casa con pochi ingredienti, come la frutta fresca congelata semplicemente frullata.

Scritto da Dott.ssa Silvia Soligon il 13/07/2020
Modificato da Sara Polotti il 16/07/2020

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