Siamo attratti da chi ci somiglia: lo conferma uno studio su oltre duemila appuntamenti al buio

Se non indicato espressamente, le informazioni riportate in questa pagina sono da intendersi come non riconosciute da uno studio medico-scientifico.
I ricercatori dell’Università del Queensland, in Australia, e dell’Università di Stirling, nel Regno Unito, hanno studiato il modo in cui stabiliamo se un volto ci attrae o meno, facendo incontrare coppie di sconosciuti. Il risultato è che troviamo più gradevoli le facce simili alla nostra.
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Martina Alfieri 19 Agosto 2023

Cosa ci spinge a scegliere un partner e da quali dettagli, anche inconsciamente, ci facciamo affascinare? I volti familiari, che condividono delle caratteristiche con il nostro, sono quelli che ci attraggono di più. È ciò che è risultato da un originale speed date sperimentale condotto da un gruppo di ricercatori della Scuola di psicologia dell’Università del Queensland, in Australia, e dell’Università di Stirling, nel Regno Unito. I partecipanti, al termine degli "appuntamenti al buio” a scopo scientifico, affermavano di trovare più gradevoli e interessanti le persone che, in qualche modo, gli assomigliavano. Insomma, quasi una conferma empirica del proverbio “chi si somiglia si piglia”.

Gli studiosi hanno chiamato a raccolta 682 individui, appartenenti a diverse etnie, per valutare quali criteri si prendono in considerazione nello stabilire se, per noi, un volto risulti o meno avvenente. A differenza di altre ricerche nel campo dell'attrattività dei volti e della formulazione di giudizi estetici, di norma basati sull’osservazione e il commento di immagini, questa volta i protagonisti dell’esperimento hanno perso parte a un vero e proprio evento di speed dating in laboratorio. Alla fine, sono stati analizzati oltre 2.200 incontri al buio da tre minuti ciascuno tra persone di sesso opposto.

Nonostante gli esseri umani si siano affidati (fino a poco tempo fa) alle interazioni faccia a faccia per interagire e formulare giudizi su un'altra persona, gli studi sull'attrattiva facciale si sono finora basati esclusivamente sulla valutazione da parte dei partecipanti dell’attrattività di immagini presentate su schermi o su carta”, si legge nella ricerca pubblicata su Evolution and Human Behavior. “Le immagini bidimensionali però non catturano la gamma di espressioni e angolazioni che si sperimentano quando si guarda o si interagisce con un'altra persona”.

"Abbiamo scoperto che i partecipanti hanno valutato come più attraenti i partner che avevano volti geometricamente nella media e simili ai loro", ha spiegato la dottoressa Amy Zhao, autrice principale dello studio. “I partecipanti hanno anche ricevuto valutazioni più alte per la bellezza del viso da partner della stessa etnia, rispetto a quelli di etnia diversa". Osservare volti con cui riconosciamo di avere tratti o espressioni in comune ci fa dunque sentire al sicuro, a nostro agio.

Sappiamo che l’attrazione fisica è solo una delle componenti necessarie per portare avanti una relazione. Secondo i ricercatori, queste nuove consapevolezze potrebbero ad esempio aiutare nel migliorare la qualità dei primi appuntamenti organizzati attraverso app e siti di dating e, perché no, nel far scattare il famigerato colpo di fulmine.