Siccità, il 20% del territorio italiano rischia di diventare incoltivabile

Oggi è la giornata mondiale per la lotta contro la desertificazione e la siccità, un problema strettamente connesso al fenomeno dei cambiamenti climatici che riguarda da vicino anche l’Italia. Secondo le stime dell’Anbi, diverse aree, in particolare nel Mezzogiorno, rischiano di diventare improduttive.
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Federico Turrisi 17 Giugno 2020

Fronteggiare la crisi climatica significa anche fare i conti con il rischio di siccità e desertificazione. E quando manca il bene più prezioso che ci sia, ovvero l'acqua, capisci bene che non si tratta di una buona notizia. Oggi 17 giugno ricorre la giornata mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità, istituita dalle Nazioni Unite nel 1995 proprio per sensibilizzare l'opinione pubblica su questo tema.

“Food. Feed. Fibre. Sustainable production and consumption” è lo slogan scelto quest'anno dalla Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione (UNCCD), che vuole mettere in evidenza lo stretto legame tra territorio, suolo, biodiversità e modelli di produzione e consumo non sostenibili. Oggi più che mai, dobbiamo ripensare i nostri comportamenti: innanzitutto, mettere a un freno alla cementificazione per limitare il consumo di suolo e ridurre le emissioni di gas serra per contenere gli effetti del cambiamento climatico.

Tra i Paesi più esposti nel mondo c'è l'Italia. A metterci in guardia ci pensano le stime elaborate dall'Anbi, l'Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue: alcune aree del nostro Paese, a causa dell'aumento delle temperature e dell'impiego di pratiche agronomiche impattanti, presentano una percentuale di sostanza organica contenuta nel terreno al di sotto del 2%, soglia per cui si può iniziare a parlare di deserto. Le regioni maggiormente a rischio sono la Sicilia, con il 70% del territorio esposto al rischio di desertificazione, il Molise (58%), la Puglia (57%) e la Basilicata (55%). Complessivamente, il 20% del territorio italiano rischia di non essere più produttivo e di essere dunque abbandonato.

I settori destinati a pagare le conseguenze più gravi sono l'agricoltura, la zootecnia e la silvicoltura (già, anche le nostre foreste soffrono in condizioni prolungate di siccità). Uno scenario alquanto preoccupante. La nostra vita dipende dalla terra: è una risorsa che troppo spesso diamo per scontata, ma non è così. Per prevenire il suo degrado, occorre rispettarla.