Skeleton, a tutta velocità faccia a faccia con il ghiaccio

La velocità raggiunta può superare anche i 130 km/h e la gara si svolere su una pista ghiacciata artificiale in cui si alternano curve e retti­linei. Lo skeleton è una disciplina sportiva invernale nata a Saint Moritz nel 1887 e che, un po’ a fatica, si è conquistata il suo posto alle Olimpiadi.
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Gaia Cortese 4 Dicembre 2022

Se puoi aver provato l'ebbrezza di una discesa su bob o slittino in una giornata trascorsa in montagna, ma difficilmente puoi aver provato l’adrenalina che trasmette lo skeleton, una disciplina sportiva invernale, diventata poi olimpica, che consiste nel percorrere una pista ghiacciata montando su uno slittino molto particolare.

Lo skeleton è una disciplina sportiva nata nel 1887 in Svizzera, nella rinomata località di Saint Moritz. La prima sfida di questo sport ha luogo sulla Cresta Run, il tracciato di una pista naturale che collega Saint Moritz alla località di Celerina. Il nome Skeleton viene tuttavia coniato solo nel 1892 nel momento in cui viene appositamente progettato uno slittino metallico che per la sua intelaiatura ricorda la struttura di uno scheletro umano.

Per l’esordio olimpico dello skeleton bisogna aspettare i Giochi di Saint Moritz del 1928, tuttavia questo sport non ha avuto vita facile alle Olimpiadi: nelle successive due edizioni (1932 e 1936) lo skeleton sarà infatti estromesso dai Giochi e non sarà presente fino al 1948. La gara di skeleton sarà nuovamente esclusa nelle successive edizioni e reintrodotta solo nel 2002 in occasione dei Giochi di Salt Lake City. Nel frattempo a Parigi era già nata la FIBT (o IBSF, International Bobsleigh & skeleton Federation) che oggi riunisce le tre discipline: bob, skeleton e slittino.

Regole

Nello skeleton la specialità è unicamente il singolo. L'atleta, sia ai Campionati europei sia alle Olimpiadi, ha a disposizione due prove e dalla somma dei tempi effettuati viene determinata la classifica finale. Come nella disciplina del bob, anche nello skeleton l'atleta parte in piedi: dal momento in cui scatta il semaforo verde, ha 30 secondi di tempo per partire. Nella rincorsa iniziale che copre una distanza dai 25 ai 40 metri, l'atleta spinge la slitta afferrandola per gli appositi supporti; successivamente si sdraia sopra lo slittino con la testa in avanti e in posizione prona per condurre il mezzo lungo tutta la discesa solo attraverso i movi­menti del proprio corpo. 

Nella discesa dello skeleton si raggiunge una velocità pari o anche superiore a 130 km/h.

La gara di skeleton si svolge su una pista ghiacciata che, a differenza dei tempi della Cresta Run, di norma è artificiale. La lunghezza del tracciato va da un minimo di 1200 metri ad un massimo di 1650 metri, con una pendenza massima del 12 per cento. Il per­corso è fatto di curve e retti­linei, e normalmente presenta tratti più impegnativi nei primi due terzi del tracciato.

Attrezzatura

La slitta dello skeleton può es­sere lunga tra gli 80 e i 120 centimetri, e alta dagli 8 ai 20 centimetri. Il suo peso non può superare i 33 kg per gli uomini e i 29 per le donne, ed è costruita in acciaio e fibra di vetro, munita di un'imbottitura per consentire all'atleta di starci parzialmente comodo e di un paio di pattini d'acciaio che distano tra loro fra i 34 e i 38 cm. Va detto poi che lo slittino non è dotato di alcun meccanismo per lo sterzo o la frenata, pertanto dopo il traguardo la pista presenta una salita per consentire all'atleta di fermarsi gradualmente.

Oltre a in paio di scarpette dotate di otto chiodi dalla lunghezza di 7 mm e dal diametro di 8, nello skeleton l'atleta indossa una tuta aderente e un casco aerodinamico con visiera. Lo scopo, infatti, è essere il più possibile aerodinamici per raggiungere la massima velocità.