Lo sci è forse lo sport invernale più praticato in assoluto. Nelle belle giornate di dicembre, gennaio e febbraio, le piste ricoperte di neve vengono letteralmente prese d’assalto da residenti, turisti, famiglie, gruppi di amici, avventori solitari che hanno deciso di trascorrere qualche ora su e giù dalla seggiovia. Ma sciare non significa soltanto scivolare giù dalla cima di una montagna, anche se probabilmente è la prima cosa che ti viene in mente quando ci pensi. Le discipline sciistiche, infatti, sono tante, e molto diverse tra loro. Vediamo assieme quali sono le principali.
Con sci alpino si intende quello forse più conosciuto, ovvero la discesa. Si tratta di scendere lungo il pendio di una montagna con sci e scarponi ai piedi, seguendo un percorso di neve battuta, ben segnalato e protetto da barriere che impediscano la caduta oltre i lati. Lo sci alpino può essere suddiviso in varie discipline, distinzione che viene utilizzata prevalentemente in ambito agonistico:
A queste si possono aggiungere la Combinata, ovvero una parte di discesa libera e una parte di slalom e la Super combinata, che consiste in una parte di supergigante e una di slalom.
Come dice il nome stesso, si tratta dell’unione tra la disciplina dello sci e quella dell’alpinismo. Si tratta quindi di uno sci più avventuroso (e faticoso), considerato il fatto che si tratta di compiere percorsi alpini e discese fuori pista, ovvero nella neve fresca, il tutto con ai piedi sci oppure pelli di foca. Insomma, lo sci alpinismo non è esattamente una passeggiatina domenicale, anche se non sono necessarie particolari abilità per praticare questa attività, tra le più belle e soddisfacenti da fare sulla neve.
Appartiene al gruppo di discipline che fanno riferimento allo sci nordico, ovvero quelle caratterizzate dal fatto che il tallone non viene ancorato allo sci, ma viene invece lasciato libero favorendo maggiore mobilità alla gamba. Lo sci di fondo nasce dall’esigenza degli abitanti dei Paesi nordici, come ad esempio il Canada o la Scandinavia, di spostarsi agevolmente su terreni ricoperti di neve. Con il tempo, lo sci di fondo ha sviluppato due tecniche principali: quella “classica”, che consiste nel seguire un percorso già tracciato inserendovi gli sci come se fossero ruote sui binari, spingendosi coordinatamente con le racchette, e quella “di pattinaggio”, che si basa invece su un movimento simile, appunto, alla pattinata, su una pavimentazione priva di tracciato, sui cui ci si muove con le punte divaricate dandosi la spinta di volta in volta.
Gli skiboard, dall’unione di ski e snowboard, sono degli sci in miniatura, che consentono però la libertà della tavola. Non a caso, vengono utilizzati principalmente per freestyle, tricks e velocità, infatti sono molto apprezzati soprattutto tra gli sportivi più giovani. Vengono usati infatti proprio come dei pattini, non prevedono l’uso delle racchette e consentono di interagire con quasi tutti gli strumenti presenti nei parks, come le ringhiere e le pipes.
Se tutte le discipline sciistiche appena descritte sono praticabili da tutti, il salto con gli sci può invece essere considerato “roba per pochi”, o meglio “per professionisti”. Sì, perché scendere a tutta velocità da un trampolino con un paio di sci ai piedi, spiccare un salto nel vuoto della durata di diversi secondi e atterrare in piedi fa paura a vederlo, figuriamoci a farlo. Non a caso, la disciplina di salto con gli sci che prevede l’uso di trampolini molto lunghi è chiamata “volo con gli sci”. Insomma, un vero e proprio sport dedicato a chi ama l’adrenalina!