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Temptation Island: relazioni tossiche e tristi stereotipi di coppia dalla prima puntata

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Sei giovani coppie hanno appena iniziato il loro viaggio nei sentimenti inaugurando la prima puntata di Temptation Island. Tradimenti, gelosie e ripicche costelleranno anche questa edizione, ma fino a che punto l’intrattenimento può giustificare la rappresentazione di relazioni tossiche?
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Evelyn Novello 27 Giugno 2023

L'appuntamento estivo più atteso dagli amanti del trash è ritornato sui nostri schermi: la prima puntata di Temptation Island è andata in onda ieri sera in prima serata su Canale 5. A mettersi in gioco mettendo alla prova i propri sentimenti sei giovani coppie non sposate e senza figli: Alessia e Davide (32 e 39 anni, insieme da 11 anni), Gabriela e Giuseppe (di 19 e 24 anni, fidanzati da sette anni), Daniele e Vittoria (33 e 32, fidanzati da 4 anni), Manu e Isabella (27 e 26 anni, insieme da tre anni e mezzo), Ale e Federico ( 31 anni entrambi, stanno insieme da tre), Francesca e Manuel (23 e 30 anni, legati da due anni e mezzo) e infine Perla e Mirko (25 e 26 anni, fidanzati da cinque anni). La prima puntata è il momento in cui il pubblico conosce i concorrenti e inizia a capire le tipologie di relazioni in gioco: il più delle volte molto tossiche.

Temptation Island è un programma tv che dovrebbe essere di puro intrattenimento e che conta ormai dieci edizioni, ognuna di sei puntate. Il trash è la ragione principale del suo successo, ma fino a che punto può spingersi il desiderio di share? La tv, il primo grande mass media dell'immagine entrato nelle case degli italiani, ha plasmato negli anni i telespettatori proponendo loro, volontariamente o meno, modelli di riferimento, che siano i corpi delle prime showgirl o il carisma dei presentatori. Ciò che vediamo ci condiziona e impone alla massa un esempio da seguire. Temptation Island, come altri programmi basati sulla narrazione delle relazioni sociali, ha da sempre propinato le vicissitudini che più potevano coinvolgere gli spettatori, perché fuori dagli schemi, notiziabili e memorabili.

Questo modus operandi ha spinto gli autori del programma a portare all'interno dell'Is Morus Relais, il resort in Sardegna sede dello show, personaggi originali, eccentrici e straordinari (nel senso di "fuori dall'ordinario"). Peccato che non sempre coincidano con l'etica e con una morale sana. Le coppie sono spesso legate da relazioni tossiche che ci fanno pagare a caro prezzo l'intrattenimento offerto. Il fidanzato che tradisce a più riprese la fidanzata ma nel frattempo si macchia di una gelosia ossessiva e le impedisce di uscire da sola di casa. La fidanzata che pretende uno stile di vita agiato facendo sentire continuamente inadeguato il proprio compagno. Viene da chiedersi quali sentimenti leghino davvero i partner tra loro, ma soprattutto, visto che si mostrano in tv, quale esempio vogliono trasmettere? L'intrattenimento per essere tale deve andare di pari passo con la moralità? Beh, se non altro, dovrebbe adeguarsi alla sensibilità del Paese che in questo momento sta cambiando (per fortuna) e inizia a interrogarsi sui rischi di relazioni malsane, nei casi più gravi, il femminicidio.

Ciò che una volta era giudicato come violenza sporadica e sintomo di poca lucidità dell'individuo, oggi ha un nome. La coscienza del pericolo esiste, sappiamo che la gelosia morbosa non solo è uno dei tratti della violenza psicologica, ma anche il preludio, a volte, di quella fisica. Fino a che punto assistere a episodi di questo tipo in tv intrattiene e diverte? Lo scopo di Temptation Island non è chiaramente istruire, ma i suoi autori dovrebbero tener presenti i rischi dello sdoganare la rappresentazione della tossicità. Buttare in barzelletta ciò che dovrebbe essere poi oggetto di un discorso più ampio e ragionato può andar bene se chi lo vede ha le capacità di passare a questo step successivo. Ma non tutti possono essere in grado di fare questo passaggio, soprattutto i più piccoli, ed è per questo che ciò che servirebbe a Temptation Island sarebbe, se non il cambiamento di modello proposto, almeno un esperto o uno psicologo che analizzi le vicende che man mano vanno in onda.

C'è molto in ballo. Le notizie di molestie, maltrattamenti, e, nei casi più gravi, di femminicidi all'ordine del giorno ne sono la prova.