Torino alle prese con continui blackout a causa del caldo: in Italia iniziamo a usare i materiali del Nord Africa

24 blackout importanti e diversi più piccoli nel giro di un solo mese, peraltro non ancora concluso. È l’impatto delle ondate di calore che hanno investito l’Italia, Torino compresa, soprattutto attorno alla metà di luglio. A Catania, per le stesse ragioni, è venuta a mancare anche l’acqua potabile nelle case. I nuovi materiali che dovremo usare sono un’altra prova della direzione in cui sta andando il clima del nostro Paese.
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Giulia Dallagiovanna 28 Luglio 2023

Torino è alle prese con i blackout elettrici. Nei giorni scorsi tutto il centro città è rimasto senza luce, compresi il Museo del Cinema e l'Università. È l'episodio numero 24 del mese di luglio e in ciascun caso l'interruzione del servizio è durata per almeno mezz'ora. Non un disguido facilmente ignorabile, insomma. Nel mezzo, diversi blackout minori di qualche minuto, che forse non creeranno grandi disagi ma danno sicuramente la misura di quello che sta accadendo: il caldo sta mandando in tilt la rete elettrica.

Come fanno le temperature a provocare i blackout? Il calore eccessivo, che al Nord si è percepito soprattutto tra il 17 e il 19 luglio, ha danneggiato i giunti che collegano le bobine. E la rete ha ceduto. In poche parole, illudersi che la temperatura esterna non ci riguardi poi tanto, finché possiamo rifugiarci sotto un condizionatore, non ha senso. Anche la fornitura di energia elettrica è stata messa a dura prova dalla tempesta di caldo storica che ha investito il nostro Paese, durante quello che, comunica l'Onu, è stato il mese più caldo mai registrato. E non è accaduto solo a Torino. Catania è stata messa in ginocchio da un problema simile che ha tolto alle case non solo la luce, ma anche l'acqua potabile.

La società che gestisce la distribuzione di energia su Torino, iReti, ha spiegato che i materiali con cui oggi sono costruiti i cavi reggono fino a 60°C. Ma non è più sufficiente. Dovranno essere sostituiti con quelli attualmente in uso nei Paesi del Nord Africa perché è in quella direzione che il nostro clima sta andando, con diversi giorni sopra i 35°C e il termometro che non scende nemmeno di notte, non permettendo agli impianti di raffreddarsi.

È un'Italia che scopre, di giorno in giorno, le conseguenze della crisi climatica, mentre il suo governo fatica a chiamarla per nome. L'ultima capriola viene direttamente dal ministro dell'Ambiente, Gilberto Picchetto-Fratin, che in un'intervista a SkyTg24 ha dichiarato come sia innegabile l'esistenza di un cambiamento climatico, precisando però che non sappia quanto sia effettivamente dovuto all'uomo. Pochi giorni prima la premier Giorgia Meloni in riferimento ai nubifragi violenti che si sono abbattuti su Friuli Venezia-Giulia, Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia ha parlato di "maltempo".