Utima Generazione ha imbrattato con vernice arancione lavabile l’ingresso di Palazzo Vecchio di Firenze. Gli attivisti, che assieme a Scientist Rebellion e Veglie contro le morti in mare fanno parte della campagna Non paghiamo il fossile, volevano protestare contro la bocciatura di alcuni emendamenti a un disegno di legge che riguardavano il taglio di diversi sussidi ambientalmente dannosi (SAD). È accaduto ieri, mercoledì 16 marzo, in commissione di bilancio del Senato della Repubblica e la risposta non si è fatta attendere.
Il punto di vista degli attivisti è chiaro. Scrivono in un comunicato che i tagli che sono stati bocciati “avrebbero permesso di rendere utilizzabili in tempi brevi circa 500 milioni di euro di fondi, soldi pubblici dei cittadini, impiegabili per mettere in sicurezza il Paese dalla severità delle condizioni siccitose attuali e prossime e per altri investimenti nella conversione ecologica”. Stigmatizzano, poi, le scelte del Consiglio dei Ministri: “Allo stesso tempo vediamo la concomitante approvazione del discutibile e datato progetto del ponte sullo stretto di Messina”.
L'azione simbolica è stata contro il Palazzo Vecchio perché, scrivono, “il Comune di Firenze continua a portare avanti scelte incompatibili con la necessità di ridurre le emissioni inquinanti, dovute all'impiego di fonti di energia fossile, e con quella di sviluppare fonti di energia rinnovabile; scelte assurde, che favoriscono l'aumento di emissioni di CO2, responsabili dell'aumento della temperatura e dell’inasprimento della catastrofe climatica”. Viene fatto notare, infatti, che, sebbene l'amministrazione comunale a ottobre 2022 abbia consentito l'installazione di pannelli fotovoltaici in città, di fatto a oggi ancora pone divieti che limitano il solare in maniera importante. “Si annunciano passi avanti che vengono poi, però, disattesi”, commentano gli attivisti.
Già il mese scorso Ultima Generazione aveva imbrattato la sede della Regione Toscana, mentre all'inizio di marzo l'azione si era svolta a Milano e a gennaio era stata la volta di un portone del Senato, a Roma.
Sul luogo è intervenuto immediatamente il sindaco di Firenze, Dario Nardella, che ha condannato l'atto e si è messo a pulire il muro del Palazzo, mentre le forze dell'ordine hanno fermato le due persone di Ultima Generazione e le hanno portate via. Se (giustamente) ci si preoccupa della salvaguardia di palazzi ed edifici vari, non ci si dovrebbe ancor di più preoccupare di chi in quei palazzi e nelle città vive?
Tutto questo mentre ancora risuonano nelle nostre orecchie le parole che il Presidente Sergio Mattarella ha pronunciato pochi giorni fa a proposito del cambiamento climatico: “Ci duole che alcuni Paesi non si rendano conto che non si può rinviare questo tema a un secondo tempo che non c’è. Bisogna affrontarlo adesso, con molta determinazione”. Che ci sia anche l'Italia tra questi Paesi?