Un altro fiume contaminato da litri di acido: l’incidente ambientale in Brasile lascia 600.000 persone senza acqua

Un grave sversamento di acido ha contaminato le acque del fiume Cubatão, in Brasile, lasciando senza acqua una città di 600.000 abitanti. L’incidente ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza ambientale della regione e sul problema globale dell’inquinamento dei fiumi.
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Roberto Russo 31 Gennaio 2024

Un grave incidente ambientale ha colpito la città di Joinville, nello Stato di Santa Catarina, in Brasile. Un camion carico di acido solfonico si è ribaltato in un burrone, riversando la sostanza tossica in un ruscello che sfocia nel fiume Cubatão.

Il fiume Cubatão è una delle principali fonti di approvvigionamento idrico per la città di Joinville, che conta circa 600.000 abitanti. L'incidente ha costretto le autorità locali a chiudere il principale depuratore della città, per evitare che l'acido contaminasse la rete idrica.

La schiuma tossica si è rapidamente diffusa nei corsi d'acqua della regione, raggiungendo anche il fiume Itajaí, che scorre a nord della città. Le autorità hanno emesso un'allerta per la popolazione, invitandola a evitare il contatto con l'acido, che può provocare irritazioni a occhi e pelle e, se ingerito, nausea.

Il sindaco di Joinville ha dichiarato che le autorità stanno lavorando per ripristinare l'approvvigionamento idrico, ma che potrebbero essere necessarie diverse settimane. Nel frattempo, la città sta distribuendo acqua potabile alla popolazione. Purtroppo in casi come questo ci sono sempre episodi di sciacallaggio: la stampa locale segnala che molti supermercati starebbero approfittando dell'aumento improvviso della domanda per aumentare i prezzi delle bottiglie.

Le conseguenze ambientali dell'incidente sono ancora incerte. L'acido solfonico è una sostanza chimica altamente inquinante, che può danneggiare la fauna e la flora acquatica. È possibile che l'incidente abbia avuto un impatto significativo sull'ecosistema della regione.

Uno sguardo alla situazione dei fiumi

La situazione dei fiumi è una cartina al tornasole per comprendere come vanno le cose dal punto di vista ambientale. I dati che ne ricaviamo sono sconcertanti. Come ti abbiamo raccontato,l'Italia ha un serio problema con i fiumi: in tutto il 2022, per fare un esempio, non si è portato avanti il progetto europeo che prevede la rimozione di barriere nei fiumi e il ripristino dell’habitat acquatico.

Questo ha avuto conseguenze tragiche anche dopo l'alluvione in Emilia-Romagna con una grande moría di pesci o i fiumi delle Alpi Apuane che diventano bianchi dopo la pioggia per via dell’inquinamento da marmettola (derivante dall’estrazione e dalla lavorazione del marmo e di altre pietre naturali). Si aggiunga il bollettino di Legambiente che ha evidenziato come dal 2022 ben 21 fiumi e 10 laghi italiani vengono colpiti assiduamente dalla siccità.

All'estero non è che i fiumi se la passino meglio. La siccità fluviale in Amazzonia mette in pericolo le comunità indigene e in Alaska (e non solo lì) succede che i fiumi cambino colore per via del pH sempre più acido delle acque. Come dimenticare, poi, i milioni di pesci morti nel fiume Darling in Australia? Secondo i ricercatori tra le cause di questo disastro vanno annoverati l’aumento di temperature e il rapido passaggio da alluvioni a siccità. In altre parole: cambiamento climatico.

Giova ricordare che l'inquinamento dei fiumi ha un impatto negativo sulla salute umana, sulla fauna e sulla flora locale. Può causare malattie, contaminare il cibo e la catena alimentare e distruggere gli habitat naturali.

Fonte | Euronews