Un premio all’eccellenza

Ogni agricoltore sa che prendersi cura della terra, rispettarla e adottare scelte sostenibili è il primo passo verso standard di qualità molto alti. Gli agricoltori che collaborano con Mutti non si fermano ai protocolli base da rispettare per legge, ma scelgono volontariamente di attenersi ai rigidi disciplinari della produzione integrata per garantire un prodotto eccellente. Queste sono solo alcune delle scelte quotidiane che i consumatori apprezzano e che Mutti incentiva riconoscendo ai migliori coltivatori un premio all’eccellenza.
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Ciaopeople Studios 28 Ottobre 2020

Alzarsi ogni giorno per prendersi cura dei propri campi, controllare l’umidità della terra e le previsioni meteo per poter adottare la scelta più adeguata sono tra le “fatiche” di ogni agricoltore virtuoso – anche nel Terzo millennio. Ma se anticipare l’alba, ogni giorno come un secolo fa, è rimasta un’abitudine “obbligata” per tutti, ci sono altri aspetti su cui gli agricoltori non sono “ tutti uguali”. La sostenibilità, il rispetto della terra, la qualità dei prodotti sono temi che dividono.

Sostenibilità e qualità, binomio irrinunciabile 

Il rispetto della terra e delle sue risorse per alcuni di loro è fondamentale – e non solo perché è diventato uno dei temi cruciali per il mondo intero: compiendo scelte sostenibili ogni giorno, ci si assicura un prodotto coltivato di maggiore qualità e salubrità. Più alta è la qualità di un prodotto, più alto è il suo valore. È per questo che molti agricoltori non si fermano al rispetto delle normative di legge, ma scelgono di adottare volontariamente dei protocolli più stringenti e sfidanti che prevedono regole precise per la rotazione delle colture, la varietà dei prodotti da coltivare, la semina e la raccolta. È per questo che, inoltre, richiedono una riduzione radicale dell’uso di sostanze chimiche di sintesi, sia fitosanitari sia fertilizzanti, e del consumo di energia e acqua. Questi protocolli sono stilati nei Disciplinari di Produzione Integrata, ossia un sistema di produzione specifico regolamentato dalla Regione Emilia Romagna.

Selezionare l’eccellenza 

Sono questi gli agricoltori coi quali Mutti sceglie di collaborare per realizzare i suoi prodotti di qualità. Dietro ai suoi gustosi prodotti, c’è un processo complesso fatto di scelte precise, a cominciare proprio dalla selezione degli agricoltori che conferiscono il pomodoro. Ognuno di loro è un imprenditore impegnato a rinnovarsi per migliorare sempre. E questa “vocazione” si sposa perfettamente con lo stile dell’azienda. Parliamo infatti di un’azienda <<[…] che nasce oltre cent’anni fa, che trasforma pomodoro da più di 120 anni e ha sempre costruito su due pilastri: uno è la qualità, l’altro l’innovazione>>. Può ben dirlo Francesco Mutti, che ancora stimola l’azienda e i suoi 600 agricoltori selezionati, tra Nord e Sud Italia, a fare di più.

Visione e innovazione 

Lo stimolo a innovare ha portato a un utilizzo sempre maggiore della tecnologia. Dalle app per gestire le incertezze del meteo, alla piattaforma informatica attiva tutti i giorni (Pomodoro.net) per interpretare tutti i dati dei singoli campi e permettere agli agricoltori di prendere decisioni corrette in base alla propria esperienza, dalle migliaia di controlli su tutta la filiera alla raccolta meccanizzata, obbligatoria per tutti gli agricoltori Mutti e adottata al 100% sia al Nord che al Sud Italia. I motivi sono tanti, in primis perché preserva l’alta qualità del prodotto: il sistema raccoglie la pianta riducendo la porzione di terra che in genere accompagna la raccolta manuale e, grazie a una selezionatrice ottica, scarta con facilità e velocità i pomodori con difetti o non pienamente maturi. Questo permette agli agricoltori di dedicarsi maggiormente alla selezione del pomodoro e alla gestione della macchina, associando sensibilità ed esperienza sul campo alla competenza tecnica. La tecnologia è indispensabile per chi ha una precisa visione del futuro. E Francesco Mutti di visione ne ha da vendere, portando avanti un progetto davvero unico, rivoluzionario per gli stessi agricoltori. Del resto, per realizzare un prodotto come non si era mai visto (e assaggiato), bisognava farlo come non si era mai fatto.

Un premio… al palato 

Con questi stimoli, è facile comprendere lo stretto rapporto di fiducia e collaborazione che lega gli agricoltori all’azienda. E gli incentivi non sono finiti: a coronarli, il Pomodorino d’Oro, un premio in denaro che viene conferito a una rosa di agricoltori – i migliori 40 agricoltori del Nord su 400 agricoltori e i migliori 25 del Sud su 200 – reinvestito direttamente “sul campo”. Il Pomodorino d’Oro è il riconoscimento finale di un percorso lungo un anno, il frutto del rispetto di protocolli e disciplinari stretti. E senza i quali non sarebbe possibile raggiungere quei risultati: per arrivare a un obiettivo, in natura è importante il “come” tanto quanto il “fine”. È proprio così che l’alta qualità chiama altra qualità.

Noi questo circolo virtuoso lo percepiamo soprattutto in un… campo preciso: la nostra cucina.