Il valore della terra

Di fronte ai grandi temi urgenti come inquinamento, gas serra e cambiamenti climatici, la scelta di investire nella sostenibilità è fondamentale. Mutti l’ha fatto anche in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, impegnandosi insieme a Legambiente a ripulire le aree limitrofe alla sede e ad alcuni campi di coltivazione, confermando ancora una volta l’impegno a tutto tondo per ispirare il cambiamento.
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Ciaopeople Studios 5 Giugno 2021

Nel tempo ha preso significati diversi, ma l’invito a “lavorare il proprio orto” che si trova nel Candido di Voltaire ha sempre voluto incentivare a prendersi cura concretamente e con semplicità di ciò che ci sta a cuore, ad agire senza attardarsi in teorizzazioni complesse. Perché non seguire ogni giorno questo consiglio, prendendoci cura della Terra come fosse il nostro giardino?

Investire nella natura

La Giornata Mondiale dell’Ambiente si tiene ogni anno dal 1972 grazie all’impegno delle Nazioni Unite nel sensibilizzare l’opinione pubblica sulle questioni legate all’ambiente, e nello stimolare le governance a incentivare quel cambiamento di rotta fondamentale per evitare che si arrivi a un punto di non ritorno. Quest’anno, il 5 giugno inaugura un decennio importante volto a “Ripristinare gli ecosistemi”: tra il 2021 e il 2030 l’obiettivo è quello di invertire la rotta, salvaguardare la biodiversità e contrastando gli effetti sul clima.

Il rapporto “State of Finance for Nature”, reso pubblico il 27 maggio 2021 da UNEP (Programma per l’Ambiente delle nazioni Unite), WEF (World Economic Forum) e ELD (Economics of Land Degradation) evidenzia che l’investimento per poter trovare soluzioni basate sulla natura deve aumentare e passare dagli attuali 133 miliardi ai 536 miliardi di dollari all’anno.* Tanto si è già fatto e si sta facendo, ma questo è il decennio in cui è richiesto un cambio di passo concreto e l’impegno di tutti, governi e privato.

Un impegno concreto

C’è chi da tempo ha deciso di investire in sostenibilità e buone pratiche, convinto che più le risorse della terra vengono salvaguardate, più ci guadagnano tutti: imprese, prodotti e consumatori. Mutti è un’azienda che incentiva dipendenti e agricoltori a fare sempre meglio: adottare i disciplinari agricoli più stringenti per ottenere prodotti di alta qualità, scegliere processi sostenibili sia nella coltivazione che nella produzione e promuovere la cultura del fare e dell’agire. L’inerzia e l’inattività sono errori che Mutti non vuole permettersi: tentare di migliorare innovando e sperimentando è il vero volto dell’azienda – che da tempo collabora con diversi enti tra i quali il WWF, per ridurre il proprio impatto sull’ambiente, rivedere i propri processi in termini di impronta idrica e di carbonio, tracciando completamente la propria filiera e contribuendo alla rinaturalizzazione e alla biodiversità dei territori in cui opera.

Guanti in mano!

L’ultima collaborazione in termini di tempo è proprio di questi giorni in concomitanza con la Giornata Mondiale dell’Ambiente: grazie alla partnership con Legambiente il 3 giugno, i volontari ed i dipendenti di Mutti che hanno aderito all’iniziativa hanno raccolto i rifiuti dei territori limitrofi alla sede centrale e di un’area urbana, ritrovo dei più giovani, a Monticelli Terme, uno dei comuni confinanti: ciascuno di loro ha voluto metterci la faccia (e le mani) per sottolineare il proprio impegno sul campo, la “cultura del fare” dell’azienda. Un’iniziativa coinvolgente – e la prima di un nuovo percorso – e che ha previsto un’organizzazione a tutto tondo: nelle scorse settimane Mutti si è impegnata infatti, con il supporto di una società esterna e in tutta sicurezza, a portare a termine la bonifica di oltre 30 chilometri di fossato su ambo i lati di via Traversetolo (che collega Mutti a Parma) e sulla SP52, tratto di strada compreso tra la via Emilia e Monticelli Terme. Durante la giornata del 3 giugno, grazie all’aiuto di tutti i volontari sono stati raccolti 303 kg di indifferenziato e 28.40 kg di vetro. L’opera di bonifica completa ha portato alla raccolta di altri 1000 kg di rifiuti indifferenziati: la stessa quantità è mediamente prodotta da un cittadino italiano in due anni.

I risultati, quindi, sono degni di nota, a chiudere il cerchio di un’iniziativa partita dal voler custodire ciò che è vicino per poter arrivare lontano. Un po’ come dare pieno compimento a quel “coltivare il proprio orto”, a essere operosi e concreti, che Candido ha suggerito quasi trecento anni fa.