Val Formazza, lo sci di fondo diventa sostenibile (già da questo autunno) grazie allo snowfaming

Succede già in Svezia, in Finlandia e in Svizzera: la neve invernale viene stoccata tutta estate per poterla riutilizzare già in autunno. Si chiama Snowfarming ed è una tecnica davvero innovativa che da poche settimane è stata realizzata anche in Val Formazza in Piemonte. Qui, un imprenditore privato, Gianluca Barp, ha già “messo da parte” 4000 metri cubi di neve destinati a una pista di sci di fondo.
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Gaia Cortese 16 Giugno 2020

Stoccare la neve e conservarla tutta estate per utilizzarla con l’arrivo della stagione autunnale. Non è un’idea campata in aria, ma una tecnica all’avanguardia che prende il nome di snowfarming e che da diversi anni si è diffusa in molti Paesi del Nord Europa, dalla Finlandia alla Svezia, fino alla Svizzera.

Anche in Val Formazza, un imprenditore privato piemontese ha voluto stoccare la neve per poter rendere una pista da sci di fondo già fruibile ad appassionati e atleti professionisti a partire da fine ottobre. Gianluca Barp è un imprenditore turistico di Riale, un paesino a 1700 metri di altitudine, non lontano dalla bellissima Cascata del Toce: nelle scorse settimane è riuscito a stoccare ben 4000 metri cubi di neve sotto degli speciali teli geotermici.

Sono teli costituiti da fibre di alluminio, intervallate da strati di ovatta dalle proprietà isolanti. Con un sistema di velcri e cuciture a filo, i teli vengono tenuti insieme per "impacchettare" la neve fino all’autunno. Si sa che, con ogni probabilità una certa quantità di neve è destinata a sciogliersi, ma quella rimanente sarà sufficiente per coprire una parte del percorso ad anello di sci di fondo di Riale, che in totale si sviluppa per 12 km.

Oltre a poter immagazzinare più neve rispetto alla soluzione della biomassa di cippato (per produrre neve a temperature superiori al punto di congelamento), questi particolari teli garantiscono un doppio beneficio: proteggono termicamente la massa di neve sottostante e, grazie all’azione riflettente, non permettono ai raggi UVA di raggiungere la neve.

La tecnica dello snowfarming è stata utilizzata anche lo scorso anno a Livigno. Qui la massa di neve è stata dapprima coperta con della segatura e poi ricoperta con un telo geotermico, al fine di renderla disponibile per il Trofeo di sci di fondo delle Contrade che si tiene ogni anno a fine agosto. Una tecnica quindi che viene abbracciata sempre da più realtà e che, non solo permette il regolare svolgimento di alcuni sport invernali, ma ha anche un risvolto positivo dal punto di vista dell’impatto ambientale. Senza la neve stoccata, infatti, bisognerebbe ricorrere ai cannoni sparaneve, il che comporterebbe un eccessivo utilizzo di energia elettrica e di acqua.