Virus vampiro scoperto nel suolo del Maryland: cos’è e quanto è pericoloso

Un gruppo di ricercatori dell’University of Maryland lo ha scoperto casualmente: si tratta di un virus che vice attaccato al “collo” di un altro virus in modo permanente, tanto da lasciare sul satellite segni simili a quelli del morso di un virus. Non era mai stato segnalato un virus simile, ma quali potrebbero essere le implicazioni per gli uomini?
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Maria Teresa Gasbarrone 24 Novembre 2023
* ultima modifica il 24/11/2023

Il gruppo di ricercatori dell'Università del Maryland Baltimora County che lo ha scoperto per caso in un campione di terreno lo ha definito un "virus vampiro", ma in realtà di spaventoso ha ben poco. Ma allora perché questo nome?

Come spiegato nello studio pubblicato sul Journal of the International Society for Microbial Ecology, il team di studiosi guidato da Tagide deCarvalho, vicedirettore del College of Natural and Mathematic Sciences dell'Università di Baltimora, ha spiegato che un batterio di questo tipo non era mai stato scoperto prima.

Si tratta di un virus che vive attaccato al "collo" di un altro virus: la coppia è apparsa come composta da due microbi, entrambi batteriofagi (fagi). Si tratta cioè di virus che infettano esclusivamente i batteri, organismi molto abbondanti sul Pianeta, possono essercene milioni in un grammo di terra

Nel comunicato stampa, il team di ricerca ha spigato che virus di questo tipo – detti appunto "satelliti", perché dipendono dall'organismo ospite e da un virus "aiutante" per replicarsi all'interno delle cellule – sono ovviamente già noti. Tuttavia, normalmente i due virus sono attaccati l'uno all'altro solo per un breve periodo, ma finora non erano mai stati segnalati casi in cui un virus satellite sia legato a un altro virus aiutante in modo permanente. E questa è invece proprio la novità che caratterizza il virus vampiro scoperto dagli scienziati del Maryland.

Image by Tagide deCarvalho – University of Maryland

Perché "virus vampiro"?

Le immagini scattate da Tagide deCarvalho mostrano che l'80% dei virus aiutanti aveva un virus satellite sul collo e alcuni di quelli che non lo avevano mostravano però sul collo dei segni simili proprio a quelli lasciati da una specie di morso. Da questa particolare analogia con le note creature horror gli scienziati hanno deciso di rinominarlo "virus vampiro".

Tuttavia, a differenza di quanto accade nelle storie di vampiri, questi virus sono "innocui" per il virus aiutante in quanto non succhiano nulla da quest'ultimi.

È pericoloso?

Secondo il Washington Post, gli scienziati teorizzano che "il piccolo virus, chiamato MiniFlayer, ha perso la capacità di creare copie di se stesso all'interno delle cellule, che è il modo in cui i virus si riproducono". Per questo motivo – ipotizzano i ricercatori – il piccolo virus deve essersi evoluto per sopravvivere letteralmente "alle spalle" di un altro organismo: "MiniFlayer sfrutta un altro virus, chiamato MindFlayer, aggrappandosi al suo collo e, quando entrano insieme nelle cellule, MiniFlayer utilizza strumenti genetici prelevati suo compagno per proliferare" della cellula ospitante.

La scoperta del team pone le basi per un lavoro futuro volto a capire come il satellite si attacca, quanto sia comune questo fenomeno e molto altro ancora. "È possibile che molti batteriofagi che si pensava fossero contaminati fossero in realtà questi sistemi di aiuto satellitare", ha detto Carvalho. "Quindi ora, grazie a questo lavoro, potrebbe essere possibile riconoscere un maggior numero di questi sistemi".

Non si tratta di un virus pericoloso per gli uomini, ma come accade per altri batteriofagi, la ricerca potrebbe essere interessata a sfruttarli in medicina.

Fonte | University of Maryland, Baltimore County;

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