185 specie aliene di piante hanno colonizzato l’Italia in soli sei anni, Martinucci: “Queste piante, spesso tropicali, amano il clima mite”

Per via del clima più caldo rispetto agli altri Paesi europei, ma anche per colpa dei cambiamenti climatici, il nostro Paese ha accolto in pochi anni 185 specie vegetali che qui non esistevano in natura. Cosa fare e come imparare a conoscerle.
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Francesco Castagna 10 Aprile 2024
In collaborazione con Gabriele Martinucci Naturalista e divulgatore scientifico

L'Italia è il Paese preferito degli alieni. Le cose non stanno proprio così, ma stiamo parlando comunque di specie che non provengono dal nostro stesso luogo d'origine. Sono le cosiddette specie alloctone, chiamate anche "aliene", per via del fatto che non hanno le stesse caratteristiche della flora che cresce in Italia. Alcune specie infatti si sono stabilizzate nel nostro Paese e negli anni si sono "naturalizzate", come è accaduto secoli fa con il pomodoro.

Per parlare di specie aliene bisogna fare prima di tutto una precisazione: un conto è parlare di introduzione di una specie aliena, un altro è parlare di "naturalizzazione". Il 3 aprile la rivista scientifica Plant Biosystems ha pubblicato l'ultimo censimento delle piante in Italia: secondo i dati, l'Italia dopo sei anni avrebbe 185 specie aliene di piante in più. In totale il nostro Paese ospita circa 8.241 specie autoctone, cui si aggiungono 1.782 aliene, tra queste, 250 sono invasive. Ma quali sono i fattori che permettono alle specie aliene di adattarsi così bene nel nostro Paese? Lo abbiamo chiesto al nostro esperto naturalista Gabriele Martinucci.

Il parere dell'esperto

Secondo Martinucci, il fattore che più facilità l'ingresso di un numero notevole di specie aliene è il nostro clima. L'Italia infatti ha un clima mite, a differenza di altri Paesi europei, dove l'inverno è rigido. Le piante alloctone invasive in Italia gli organismi viventi riescono a sopravvivere e a riprodursi per tutto l'anno. Un altro elemento da considerare è che alcuni organismi hanno la possibilità di naturalizzarsi nel nostro Paese, in questo modo piante o funghi tendono a sopravvivere, perché "non sanno che si trovano in Italia in quanto organismi, né come ci sono arrivati". In più, c'è il fattore competitività: il fatto di far entrare una pianta in un ecosistema in grado di sopravvivere maggiormente rispetto alle specie autoctone permette uno stravolgimento di ciò che si chiama "sistema di equilibrio dinamico". I possibili predatori di queste specie non esistono ancora, e quindi non vanno incontro a estinzione.