A nove anni ha fatto chiudere il pozzo petrolifero che l’aveva fatta ammalare: la storia di Nalleli Cobo

A nove anni ha sfidato una compagnia petrolifera ottenendo la chiusura del pozzo che l’aveva fatta ammalare: Nalleli Cobo ha ricevuto così il Nobel per l’ambiente.
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Video Storie 2 Novembre 2022

A nove anni ha sfidato una compagnia petrolifera ottenendo la chiusura del pozzo che l’aveva fatta ammalare: per questo la giovane Nalleli Cobo ha ricevuto il Goldman Prize, conosciuto come il Nobel per l’ambiente.

Da bambina perdeva così tanto sangue dal naso che, per non soffocare, doveva dormire seduta soffriva di mal di testa frequenti, crampi allo stomaco, nausea e spasmi del corpo ma non era l’unica persona della sua zona ad essersi inspiegabilmente ammalata. Nalleli viveva a University Park, un quartiere povero a maggioranza latina nel sud di Los Angeles: un'area che spesso veniva travolta da un cattivo odore di uova marce che, come si scoprì poco dopo, dipendeva dai lavori di trivellazione di un pozzo petrolifero. Il pozzo si trovava a soli nove metri dalla casa di Nalleli ed era il responsabile della sua condizione di salute precaria. Così, lei e sua madre hanno iniziato a bussare alle porte del vicinato per avvertire tutti del pericolo scoprendo che anche loro soffrivano, inconsapevolmente, degli stessi sintomi di Nalleli.

“Avevo 9 anni quando ho deciso di difendere la mia comunità e rivendicare il nostro diritto di respirare aria pulita. Ora ho 19 anni e combatto ancora per questo diritto umano fondamentale” sostiene Nalleli in uno dei suoi discorsi. Spinta dalla volontà combattere il gigante petrolifero, Nalleli ha lanciato la campagna “People not Pozos”, cioè “Persone non Pozzi”, con cui ha inizio il suo percorso di attivista. La prima grande conquista è arrivata solo un paio d’anni dopo, quando nel 2013 AllenCo, la compagnia petrolifera proprietaria del pozzo, ha annunciato l’immediata sospensione dei lavori che si è concretizzata con la chiusura totale del pozzo nel 2020. Nalleli, insieme a varie associazioni, ha continuato a lottare citando in giudizio la città di Los Angeles per la presenza di altri pozzi petroliferi troppo vicini alle comunità e per questo pericolosi per la salute umana, con lo scopo di garantire a tutti il diritto di respirare aria pulita, a prescindere dal proprio status sociale o etnia.

Infatti, il caso di University Park non è isolato: secondo un’analisi del 2020 della FracTracker Allience, una ONG che raccoglie e condivide dati e analisi sull’industria petrolifera, circa 2,2 milioni di persone in California, soprattutto povere, vivono entro un chilometro da un pozzo di petrolio o di gas. Nalleli è stata molte volte paragonata a Greta Thunberg per la motivazione con cui porta avanti le sue idee. Non si è arresa neanche quando nel 2020, a 19 anni, le è stato diagnosticato un cancro da cui è stata dichiarata guarita nel 2022, dopo essersi sottoposta a un’isterectomia totale.

Nalleli, dopo la pausa a causa della sua malattia, è tornata a condividere il suo messaggio e la sua esperienza con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione e i leader mondiali sulla giustizia ambientale: “Sogno un mondo con energia rinnovabile pulita al 100%, dove tutti possono respirare l'aria senza ammalarsi, aprire il rubinetto e bere l'acqua perché è pulita. Questo è il mondo per cui sto lottando, uno migliore e più sicuro per tutti”.