A settembre riprende lo sport in piscine, palestre e centri sportivi: quando il Green Pass è obbligatorio

Non solo più distanziamento, mascherine e tamponi. A partire da agosto lo sport si regola con il Green Pass. Dove e come la certificazione verde diventa obbligatoria per la pratica dello sport al chiuso e all’aperto.
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Gaia Cortese 25 Agosto 2021

Settembre è il mese della ripresa di tutte le attività, incluse quelle sportive. Non mancano i migliori propositi per ripartire con corsi e lezioni, ma anche quest’anno dovremo fare i conti non solo con i rischi di diffusione del SARS-CoV-2, ma anche con il timore che palestre e piscine chiudano nuovamente dopo una falsa partenza (come era successo lo scorso ottobre).

Tuttavia, differentemente dall'autunno scorso, oggi ci sono due novità: la campagna vaccinale, che ad oggi vede oltre il 67% della popolazione over 12  completamente coperta da due dosi di vaccino e l’introduzione del Green Pass.

Obbligo di Green Pass

Tra tamponi e certificazioni, a partire dallo scorso 6 agosto palestre e piscine si stanno preparando a rispettare quanto previsto dal decreto legge del 23 luglio dove all’Art. 6 è previsto l'obbligo di Green Pass in "piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, limitatamente alle attività al chiuso”. Ogni soggetto sopra i 12 anni di età dovrà quindi avere con sé la Certificazione verde per accedere a piscine e palestre.

Il Green Pass, che viene rilasciato a chi ha fatto almeno una dose di vaccino Covid-19, a chi è risultato negativo al test molecolare o antigenico effettuato nelle ultime 48 ore e a chi è guarito dal Covid-19 negli ultimi sei mesi, deve essere esibito in forma cartacea o digitale ogni volta che si vuole accedere ad una struttura sportiva.

Il Green Pass deve essere esibito anche da tutti gli accompagnatori, vale a dire genitori, nonni o eventuali baby sitter che accompagnano i minori negli spogliatoi o li vanno a riprendere entrando nella struttura sportiva.

Green Pass e sport all'aperto

Sempre il già citato decreto legge dello scorso luglio scorso, chiarisce che il Green Pass non è obbligatorio all'aperto. Tuttavia, per la pratica di discipline sportive in strutture e impianti dove docce, wc e spogliatoi sono necessariamente al chiuso, il Green Pass viene comunque richiesto. Ecco perché, nella maggior parte dei casi, anche chi pratica il rugby o il calcio, dovrà munirsi della Certificazione verde.

Nel caso poi si voglia fruire esclusivamente delle zone esterne di un impianto sportivo (piscina all'aperto, campo di tennis, di padel o di calcetto, si potrà richiedere di compilare una specifica autocertificazione che consentirà di accedere solo in quelle aree, con il divieto di accedere agli spazi al chiuso, come spogliatoi e bar.

Esenti dal dover mostrare la Certificazione verde tutti i minori di 12 anni o eventualmente chi non può ricevere o completare la vaccinazione per motivi di salute. in questo caso il soggetto può utilizzare fino al 30 settembre una Certificazione di esenzione dalla vaccinazione, rilasciata dai medici vaccinatori dei Servizi vaccinali delle Aziende ed Enti dei Servizi sanitari regionali o dai Medici di medicina generale o Pediatri di libera scelta dell’assistito che operano nell’ambito della campagna di vaccinazione anti-SARS-CoV-2 nazionale.

Altre limitazioni

Rimane poi l’obbligo di rispettare i protocolli già in vigore da diversi mesi, come l’obbligo di mascherina al chiuso (fatta esclusione per l’allenamento e la doccia post allenamento), la misurazione della temperatura all’ingresso, la distanza di almeno 2 metri dalle altre persone in palestra e di 7 metri quadrati per ogni nuotatore in vasca.

Infine, delle limitazioni sono state imposte anche per la capienza delle strutture sportive, all’aperto e al chiuso, in caso di eventi e manifestazioni: se quindi una regione si trova in zona bianca la capienza consentita non può essere superiore al 50 per cento della massima consentita all’aperto, e al 25 per cento se la competizione si svolge al chiuso; in zona gialla la capienza consentita non può essere superiore al 25 per cento di quella massima autorizzata e, in ogni caso, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 2.500 per gli impianti all’aperto e a 1.000 per gli impianti al chiuso.