A Torino, divieto per i senzatetto di avere con sé un cane. In bozza il nuovo regolamento comunale per la tutela degli animali

In questi giorni sono state numerose le obiezioni da parte di associazioni di animali, relative alla bozza del nuovo regolamento per la tutela e il benessere degli animali della citta di Torino che vieterebbe ai senzatetto di tenere con sé qualsiasi specie di animale, se vivono in strada.
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Gaia Cortese 4 Febbraio 2021

Mentre l’Oipa (Organizzazione Internazionale protezione animali) lancia un appello affinché le strutture di accoglienza predisposte per i clochard, ospitino anche i senzatetto accompagnati dai propri amici a quattro zampe, sembra che il Comune di Torino voglia vietare loro di avere con sé animali se vivono di elemosina per strada.

La bozza del nuovo regolamento per la tutela e il benessere degli animali della citta di Torino consta di una cinquantina di pagine, che non lasciano molti dubbi a riguardo, e sotto il comma numero 22 relativo ai “Divieti generali” viene “vietato su tutto il territorio del Comune di Torino, utilizzare qualsiasi specie animale, sia domestica- selvatica-esotica, nella pratica dell’accattonaggio”.

In poche parole, il divieto è principalmente per i cani, di norma gli unici animali che accompagnano chi è senza casa ed è costretto a vivere per strada. Cani che, se la bozza del regolamento dovesse essere definitiva, verrebbero sequestrati a cura degli organi di vigilanza e portati nel canile municipale, o in altre strutture definite in accordo con l’ufficio Tutela animali.

In seguito alla recente pubblicazione di un articolo uscito su La stampa in merito alla questione, la sindaca del capoluogo piemontese, Chiara Appendino, ha smentito quanto dichiarato: "È davvero in corso una guerra “strisciante” contro i senzatetto? No, è assolutamente falso. Anzi, è vero l’opposto. Sappiamo tutte e tutti che, per molte persone che vivono in strada, la compagnia di un animale è estremamente preziosa. Infatti, nessuno pensa di sottrarglieli. 
Per questo motivo, la nostra Amministrazione, dal 2017, ha fortemente voluto che tutti i dormitori gestiti dalla Città dessero la possibilità ai loro ospiti di accedere accompagnati dai loro animali da affezione… In questo senso la Città collabora attivamente con associazioni e realtà che si occupano da anni del tema come, ad esempio, Homeless Not Dogless.

Tuttavia sappiamo anche che, in alcuni casi, questi animali vengono sfruttati senza alcuno scrupolo esclusivamente per le pratiche di accattonaggio. Dietro questi fenomeni si possono celare racket e veri e propri traffici. Ed è qui che le Autorità cittadine devono essere attente e pronte a intervenire. È anche in tal senso che è appena iniziato l'iter di revisione del regolamento comunale della Città di Torino. Stiamo parlando di una bozza di regolamento".

Sulla vicenda si è espressa anche Sara Turetta, fondatrice di Save the dogs and other animals Onlus: "La sensazione è che la Sindaca Appendino abbia cercato di mettere una toppa: inizialmente il messaggio che è arrivato è che potessero essere portati via i cani ai senzatetto, poi sono seguite altre dichiarazioni alla stampa da parte delle Autorità, abbastanza spicce e poco empatiche, da far pensare che sul tema non ci sia grande sensibilità.

In ogni caso, questa bozza è un segnale non positivo, perché significa che all’interno della Giunta Comunale qualcuno è molto intollerante rispetto alla questione. L’aspetto positivo sulla vicenda è che si sta parlando di queste tematiche perché in tutte le città italiane si sta assistendo ad un inasprimento del fenomeno: aumenta la povertà, aumentano gli homeless con animali.

In un articolo pubblicato su La Stampa, non è neppure chiaro di quanti homeless con cani si parli, se di una settantina o addirittura oltre 200 persone, un numero impressionante. A Milano un censimento ancora non c’è, ma è chiaro che serve una collaborazione tra le associazioni che si occupano della tutela dei cani e le associazioni per gli homeless, In Italia, Save the Dogs, prendendo spunto dal progetto attuato da 4 anni in Inghilterra, Street Vet, sta collaborando con il progetto Fondazione Arca, l’associazione più impegnata a Milano sugli homeless, per costruire un progetto di intervento in strada con queste persone, che faccia un distinguo tra homeless che hanno un compagno di vita e homeless che diversamente sono professionisti delle elemosine e che abitualmente appartengono al mondo dei rom, dove c’è uno sfruttamento degli animali e il discorso è molto più complesso.

Abbiamo ricevuto varie segnalazioni di gruppi organizzati che si passano i cani tra loro, uno stesso cane che viene visto a distanza di pochi giorni con persone diverse. È fondamentale distinguere questi due circuiti e un’amministrazione che non lo fa, non ha contatto con la realtà del problema. Spero che Torino torni sui suoi passi”.