A tutta velocità e in discesa: cos’è il downhill e cosa serve per praticarlo

Un’alternativa alla mountain bike, un po’ più estrema, ma senza dubbio anche molto esaltante. Il downhill è un’attività sportiva outdoor che richiede concentrazione, prontezza di riflessi e un po’ di incoscienza, anche se non proprio tutti lo considerano uno sport estremo.
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Gaia Cortese 4 Maggio 2021

Sangue freddo, concentrazione, senso dell’equilibrio e capacità di leggere il tracciato. E certo, anche un po’ di spericolatezza. Questo è il downhill, non uno sport per tutti, ma neanche impraticabile.

Considerato la Formula Uno della mountain bike, il downhill (DH) è uno sport che si pratica nell’ambito del ciclismo in sella a una mountain bike. Ne è chiaramente una variante abbastanza estrema, ma non tutti concordano nell’inserire questa attività sportiva tra i cosiddetti sport estremi. Tuttavia, per il semplice fatto che per praticar downhill occorrano guanti, paragomiti, parastinchi e un casco di protezione fa ben pensare. Insomma, è da mettere in conto che a una certa velocità e una pendenza.

Cos’è

Il termine downhill è l’unione delle due parole inglesi down che significa "basso" e hill che significa "collina"; si tratta, infatti, di lanciarsi a tutta velocità giù per il versante di una montagna nel minor tempo possibile. In una gara, è previsto un vero e proprio tracciato delimitato su entrambi i lati da fettuccia e con un cancelletto di partenza iniziale e una linea di arrivo; il percorso (detto run) è caratterizzato da curve e salti, ma dal momento che si sviluppa di norma in un bosco, non mancano numerosi ostacoli a cui prestare attenzione come radici che fuoriescono da terra, rocce, sassi e ghiaia.

Storia

Il downhill nasce intorno alla seconda metà degli anni Settanta quando i suoi pionieri si lanciavano in discesa dai pendii montuosi in sella a bici cruiser modificate chiamate “klunkers”. La prima gara di downhill si svolge nel 1976 a Fairfax, in California, ed è da questo momento che gare di questo tipo diventano sempre più frequenti sia a livello amatoriale che a livello agonistico.

Nel 1990 si tiene il primo campionato mondiale UCI a Durango, in Colorado, mentre in Europa il primo campionato si svolge un anno dopo proprio in Italia, al Ciocco in provincia di Lucca. ED è negli anni Novanta che nasce una chiara distinzione tra mountain bike normali e mountain bike da downhill. con l’avvento delle forcella a doppia piastra e di schemi di sospensione più evoluti.

Attualmente le gare del mondiale sono organizzate dall'UCI (Cycling Mountain Bike World Championship) in varie località del mondo.

Attrezzatura

Oltre alla bicicletta, il cui prezzo si può aggirare intorno ai mille o 1550 euro, per praticare downhill sono indispensabili le protezioni: guanti, paragomiti, parastinchi e un casco. Le protezioni sono assolutamente necessarie per rendere meno violento qualsiasi tipo di impatto con il suolo o qualsiasi altro tipo  di ostacolo, tanto vale quindi non lesinare sulla spesa e acquistare prodotti resistenti e di qualità.

Abbigliamento

Chi pratica downhill indossa capi di abbigliamento specifici che hanno la funzione di non ostacolare i movimenti, ma anche di proteggere il corpo da eventuali impatti, proprio come succede nel motocross. Solitamente, sotto le protezioni, si indossa quindi un paio di pantaloni leggeri e non aderenti, molto spesso lunghi fino alle caviglie e un'ampia maglia tecnica a maniche lunghe. Ai piedi meglio indossare scarpe specifiche per pedali Flat,