Anche la Campania dice no alle gabbie e agli allevamenti sovraffollati

Dopo la posizione presa dell’Emilia Romagna nel 2021, anche la Campania si schiera in favore del benessere animale e dice no alle gabbie e al sovraffollamento negli allevamenti di animali. La strada da percorrere in questa direzione è lunga, ma i segnali positivi non mancano.
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Gaia Cortese 24 Febbraio 2022

Anche la Campania sceglie di dire basta alle gabbie e al sovraffollamento negli allevamenti di animali “da reddito”. In seguito all'approvazione da parte del Consiglio regionale della mozione che prevede lo stop alle gabbie negli allevamenti, la  Campania si allinea alla medesima posizione, in difesa degli animali, presa dell’Emilia Romagna nel maggio del 2021.

Si tratta di un provvedimento in linea con l’iniziativa “End the Cage Age” che ha visto la consegna di 1,4 milioni di firme raccolte in tutta Europa, alla Commissione Europea. Dopo il successo della petizione popolare, infatti, si è deciso di presentare una proposta legislativa entro la fine del 2023 per eliminare progressivamente l’uso di gabbie destinate ad animali come galline, suini, vitelli, conigli, anatre, oche e altri animali allevati in condizioni discutibili.

In Italia c’è ancora molto da fare sul tema del benessere animale, ma il fatto che già due regioni, Emilia Romagna prima e Campania adesso, abbiano intrapreso questa strada, lascia un segno di ottimismo giustificato.

“In Campania gli animali ospitati all’interno degli allevamenti intensivi non saranno più costretti a vivere chiusi in gabbie, spesso anguste, o stipati in recinti sovraffollati, tra la melma e i loro stessi escrementi”, ha dichiarato il presidente della Commissione speciale Aree Interne e consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano, firmatario della mozione per il divieto delle gabbie.

Le condizioni  in cui vivono gli animali da allevamento sono ormai note a tutti. Oltretutto, non può essere ignorato che la vita in gabbie strette ed anguste e in spazi sovraffollati è spesso e volentieri causa di problemi sanitari con ripercussioni anche gravi e di malattie che si diffondono rapidamente negli allevamenti.

Negli ultimi tempi, tanto per fare un esempio, in Campania si è verificata una vera e propria epidemia di brucellosi bovina, in seguito alla quale sono state abbattute centomila bufale sane a causa di test risultati alla fine dei falsi positivi, e su questo fatto, la magistratura ha aperto un’indagine.

Per evitare che questi episodi si ripetano, è necessario intervenire con un cambiamento radicale, come sottolineato dalla stessa direttrice esecutiva di Animal Equality Italia, Alice Trombetta: “La scelta del Consiglio regionale della Campania è esemplare e necessaria. Come Animal Equality ci battiamo da tempo contro la crudeltà nei confronti degli animali allevati e un cambiamento positivo è finalmente in atto: non è più possibile condannare gli animali coinvolti nella filiera alimentare a sofferenze evitabili e inutili come l’uso delle gabbie, un tema sul quale ci siamo spesi insieme a tante altre associazioni italiane ed europee. Auspichiamo che all’approvazione di questa mozione ne seguiranno presto ancora molte altre”.