Ansia notturna: come riconoscere se ne soffri e qualche consiglio per calmarla

Sei stanco e non vedi l’ora di poterti finalmente coricare a letto per riposare. E invece non riesci a dormire, oppure ti svegli nel cuore della notte in preda a tachicardia e pensieri preoccupanti. Sono tutti sintomi dell’ansia notturna. Vediamo insieme da dove nasce e qualche consiglio per calmarla.
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Dott.ssa Samanta Travini Psicologa Psicoterapeuta
30 Luglio 2021 * ultima modifica il 30/07/2021

Cala il buio, arriva sera e sono finiti gli impegni della giornata, ed ecco che all’improvviso tutti i pensieri che ci hanno tenuti impegnati fino a quel momento lasciano spazio all’ansia notturna.

Cos'è

L’ansia notturna è causata da elevati livelli di stress generati durante la giornata, a causa del lavoro, della famiglia, della somma delle tensioni in entrambi gli ambiti o persino senza motivo apparente. Questa forma d’ansia vede affiorare la preoccupazione e il nervosismo quando arriva il momento di riposare.

L’ansia notturna è una delle manifestazioni più frequenti quando si soffre di qualche disturbo del sonno. La paura si impadronisce della persona che ne soffre, che si risveglia di continuo, e le è dunque difficile raggiungere le fasi profonde del sonno.

Le persone che soffrono di nervosismo notturno di solito sono distratte e hanno difficoltà a concentrarsi durante la giornata. Questo si deve al fatto che gli attacchi notturni d’ansia impediscono il riposo e ciò influisce negativamente sulla routine giornaliera dell’individuo in questione.

Come riconoscerla

Quando si soffre di ansia durante la notte in realtà già nelle ore pomeridiane si comincia ad avere qualche insofferenza, l’ansia comincia a crescere piano piano man mano che gli impegni giornalieri vanno via via terminando, lasciando spazio alla nostra mente di “pensare liberamente”.

L’ansia porta sempre con sé dei sintomi fisici, ad esempio tachicardia e mal di testa, ma uno dei sintomi tipici è la sudorazione eccessiva, come una sorta di reazione allo stato emotivo che si sta vivendo, invece se si riesce a dormire ci si sveglia fradici di sudore, magari a causa di incubi o strani sogni premonitori.

I sintomi che potremmo chiamare “sintomi spia” dell’ansia notturna possiamo trovarli tra le parasonnie, cioè disturbi che appaiono durante il sonno, e tra i sintomi troviamo appunto tachicardia, sudorazione, respirazione affannata, muscolatura rigida.

Lo stato di agitazione ed irrequietezza con cui ci si corica a letto può portare a disturbi del sonno come la classica insonnia, cioè l’incapacità di riuscire ad addormentarsi e quindi di riposare bene durante la notte.

Due tipi di ansia notturna

L’ansia notturna può manifestarsi sia al momento di andare a dormire che durante il sonno (quando ci svegliamo nel cuore della notte, per esempio).

Quando si verifica prima di coricarsi, si ha grande difficoltà ad addormentarsi (insonnia). Molte volte, ciò è dovuto a pensieri e preoccupazioni che impediscono di dormire.

Quando l’ansia notturna compare nel cuore della notte, può essere dovuta a un attacco di panico notturno o a un altro tipo di ansia (generalizzata, ad esempio). In casi estremi, l’ansia notturna può mantenerci svegli tutta la notte.

Oltre all’incapacità di prendere sonno o un risveglio ansioso nel cuore della notte, possono comparire altri sintomi fisiologici/vegetativi, comportamentali e psicologici.

Le cause

Le cause dell’ansia notturna possono essere molteplici. Le più comuni sono:

Pensieri focalizzati sul futuro

Alcuni specialisti affermano che l’ansia nasce da un “eccesso di futuro” e la depressione da un “eccesso di passato”. Queste espressioni si riferiscono al tipo di pensieri sperimentati. Nell’ansia, i pensieri sono spesso concentrati sul futuro.

Questa forma di anticipazione (in genere di eventi negativi) può causare l’ansia notturna. I pensieri tipici sono: “Non so come andranno le cose domani”, “Il futuro è incerto”, “Non so cosa succederà”.

È, soprattutto, il pensiero su cosa dovremmo fare il giorno dopo che ci invade proprio nel momento di andare a dormire, e che talvolta diventa ruminante.

Pensieri negativi e preoccupazioni

L’ansia notturna può essere scatenata da preoccupazioni, pensieri negativi e ruminanti. Questa ruminazione negativa ci fa cambiare punto di vista poco prima di andare a letto, e questo ci attiva e ci tiene svegli.

Disturbi d’ansia

Naturalmente, soffrire di un disturbo d’ansia di base può tradursi in ansia notturna. Tra questi, il più comune è il disturbo d’ansia generalizzato (GAD). Questo disturbo è caratterizzato dalla presenza di una preoccupazione o di ansia persistente per eventi specifici, che è sproporzionata all’impatto degli eventi stessi.

Una persona con GAD è ossessivamente concentrata alla risoluzione del problema, all’analisi degli scenari peggiori; percepisce le situazioni e gli eventi come minacciosi (anche quando non lo sono), ha difficoltà ad affrontare situazioni di incertezza, e così via.

Altre cause

Anche i disturbi del sonno possono essere una delle cause dell’ansia notturna (oltre che una delle sue conseguenze). Parliamo di insonnia, terrori notturni, incubi, sindrome delle gambe senza riposo, e così via.

Le conseguenze

Le conseguenze dell’ansia notturna sono diverse. La principale è l’insonnia. L’ansia può portare a grandi difficoltà ad addormentarsi (insonnia iniziale) o mantenere il sonno (insonnia da mantenimento del sonno).

Nel secondo caso, il soggetto si sveglia ripetutamente durante la notte o non può più addormentarsi. D’altra parte, l’insonnia può anche essere insonnia terminale (quando la persona si sveglia presto, molto prima di quanto vorrebbe e non può più tornare a dormire).

L’ansia notturna può anche causare altri disturbi del sonno e della veglia (ad esempio, frequenti risvegli, incubi, terrori notturni). Pertanto, quando la persona si sente ansiosa, può finire per subire una diminuzione della quantità e della qualità delle ore di sonno.

Ciò porta ad altre conseguenze, come prestazioni scolastiche o lavorative inferiori, irritabilità, preoccupazione, disagio, stanchezza, affaticamento, ecc. In breve, riduce notevolmente la nostra qualità di vita e il benessere psicofisico.

Come affrontarla

Purtroppo quando ci assale l’ansia una delle prime cose che si tende a fare è provare a “calmarla” con medicinali, piante officinali o altro.

In realtà l’ansia è un riflesso di chi siamo, di cosa facciamo e di come ci approcciamo alla vita, per cui se vogliamo abbassare o eliminare l’ansia notturna dobbiamo prima agire su noi stessi dal punto di vista comportamentale.

Il primo aspetto da curare è quello dei pensieri irrisolti, cioè dei problemi che ci tengono svegli.

Cerchiamo di dedicare il giusto tempo durante il giorno a risolvere i nostri problemi, senza rimandarli continuamente fino a che alla sera affiorano tutti insieme.

Consigli per calmare l'ansia

Ecco in sintesi un breve elenco di consigli utili per calmare l’ansia notturna:

  • Regolare il ciclo sonno/veglia: cerchiamo di mantenere orari fissi non solo nell’alzarsi ma anche nell’andare a dormire, magari stabilendo una routine serale per favorire il riposo, come ad esempio leggere un libro prima di coricarsi.
  • Mangiare sano: Cercare di cenare non troppo tardi è già un buon aiuto, se poi evitiamo di mangiar cibi troppo pesanti che disturbano la digestione avremmo fatto un buon passo per favorire il riposo notturno. Evitare inoltre bibite eccitanti e caffè.
  • Poca Tv e niente smartphone a letto: Le luci dei dispositivi come TV, tablet e smartphone sono controproducenti per il sonno. Dedichiamo del tempo alla TV ma prima di andare a letto beviamoci una tisana in cucina senza luci “eccitanti
  • Pratica tecniche di rilassamento per la gestione dell’ansia, come ad esempio la meditazione o tecniche di respirazione e training autogeno.
  • Terapia psicologica: se l’ansia notturna è diventata per voi ingestibile, forse ricorrere ad uno psicoterapeuta che possa aiutarvi è la soluzione giusta.

Concludendo, possiamo usare tutte le tecniche del mondo per calmare l’ansia notturna, ma la vera soluzione è guardare dentro noi stessi e capire cosa non funziona, perché l’ansia è sempre un riflesso di qualcosa che non va.

Laureata in psicologia clinica dello sviluppo e neuropsicologia, si occupa di sostegno psicologico per individui, coppie e famiglie con particolare attenzione altro…