Approvata la Manovra di Bilancio già ribattezzata “green”: quali sono le misure per l’ambiente

Dopo il voto alla Camera, la legge di bilancio 2022 è ufficialmente approvata. Tra le tante aree di intervento, l’ambiente sembra avere ottenuto spazio. Le principali novità sono il fondo italiano per il clima, le proroghe al superbonus e i sostegni alla transizione ecologica delle imprese.
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Giulia Dallagiovanna 30 Dicembre 2021

È stata definita una manovra di bilancio "green" quella che poco fa ha ricevuto l'ok definitivo dalla Camera. Un provvedimento passato ai voti proprio durante le feste e che quasi allo scadere del 2021 è ufficialmente legge, dopo avere incassato 355 sì e 45 no. L'articolo è uno solo ed è composto da ben 1.013 commi che racchiudono le 218 voci in cui si articolava il testo precedente, su cui il governo il 28 dicembre aveva ottenuto la fiducia dal Parlamento. Le aree di intervento vanno dalla riforma dell'Irpef ai bonus per i giovani, ma l'ambiente occupa parecchie pagine e sembra riuscire a portare a casa diversi incentivi economici.

Tra le novità più importanti, l'istituzione di un fondo italiano per il clima e la proroga degli ecobonus fino al 2024, oltre alla rimozione del tetto Isee per accedere al Superbonus. Non mancano poi finanziamenti alla mobilità sostenibile, agli impianti di depurazione delle risorse idriche e alla lotta a incendi e calamità naturali.

Superbonus ed ecobonus

Il Superbonus 110% viene garantito fino alla fine del 2022 anche per le villette unifamigliari e non è più previsto un limite di accesso su base Isee. Per quanto riguarda invece condomini e IACP, ovvero gli alloggi popolari, il beneficio rimane valido anche per il 2025, ma l'aliquota subirà una progressiva riduzione fino ad arrivare al 65%.

Vengono inoltre eliminati anche i vincoli legati alla prima casa e dato il via libera alle abitazioni con impianto di teleriscaldamento. Rimane poi inclusa nelle agevolazioni l'installazione di impianti fotovoltaici, mentre viene introdotta quella in favore dell'abbattimento delle barriere architettoniche.

Gli ecobonus al 50% e al 65% resteranno in vigore fino al 2024, con una proroga di tre anni che è una novità rispetto alla norma che limita le riconferme a un solo anno. Non si cancella neanche il bonus facciate, che scende però dal 90% al 60%, e resta valido il bonus mobili guadagnando un tetto massimo di 10mila euro, al posto di 5mila. Per un altro anno potrai infine approfittare del bonus rubinetti per l'installazione di sistemi di filtraggio dell'acqua a uso domestico.

La transizione industriale

Esauriti i bonus, si passa agli aiuti alle imprese che dovranno affrontare la transizione ecologica. Sono 150 i milioni stanziati per sostenere l'adeguamento del nostro sistema produttivo alle nuove politiche green europee. Altri 2 milioni, poi, serviranno per la proroga del credito di imposta al 15% per l'innovazione tecnologica finalizzata alla transizione ecologica e alla digitalizzazione. Questa misura in particolare rimarrà in vigore fino al 2025, ma di nuovo l'aliquota si ridurrà progressivamente fino ad arrivare al 5%, mentre sarà mantenuto il tetto massimo di 4 milioni di euro.

150 milioni verranno stanziati per sostenere le imprese verso la transizione ecologica

Nuova linfa viene data anche alla "garanzia green" con ben 565 milioni di euro che potranno servire per sostenere progetti all'interno del Green New Deal, con un tetto massimo di spesa pari a 3 milioni ciascuno.

La mobilità sostenibile

Nasce il Fondo per la strategia di mobilità sostenibile, istituito presso il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, con 2 miliardi previsti entro il 2024. La maggior parte di questi saranno destinati al potenziamento della rete di trasporto pubblica, come gli autobus locali e l'acquisto di treni a idrogeno. Inoltre Genova, Milano, Napoli, Roma e Torino riceveranno in tutto 1,5 miliardi nell'arco di 15 anni per lo sviluppo delle proprie metropolitane. Altri interventi saranno diretti alla realizzazione di nuove ciclovie, allo sviluppo del trasporto merci su rotaie e all'adozione di carburanti più sostenbili per navi e aerei. Verrà inoltre incentivato il rinnovo dei veicoli per l'autotrasporto.

Il Fondo per il clima

Nasce ufficialmente il Fondo italiano per il clima, del valore complessivo di 4,2 miliardi (840 milioni all'anno fino 2026 e 40 milioni dal 2027), che avrà lo scopo di finanziare interventi privati e pubblici volti al raggiugimento degli obiettivi ambientali previsti dagli accordi internazionali a cui aderisce anche l'Italia.

Nasce il Fondo italiano per il clima per il raggiungimento degli obiettivi ambientali a cui l'Italia ha aderito

Altri 500 milioni verranno invece destinati, entro il 2035, al programma nazionale di controllo dell'inquinamento atmosferico e 6 milioni infine saranno raccolti in due anni allo scopo di aprire nuovi centri finalizzati alla preparazione e al riutilizzo di materiali di scarto e rifiuti.

Per il patrimonio idrico

Preservare l'acqua diventerà quasi una parola d'ordine nei prossimi anni. La manovra vuole intervenire subito con 5 milioni all'anno fino al 2024 pensati per rimettere in efficienza opere idrauliche e ripulire i letti dei fiumi. Altri 15 milioni entro il 2025 serviranno invece per il ripristino di depuratori e impianti di monitoraggio.

Incendi e calamità naturali

Per contrastare le calamità naturali, che il riscaldamento globale sta rendendo sempre più frequenti, dal 2023 al 2027 si prevede di stanziare 50 milioni all'anno e altri 150 milioni saranno invece destinati solo alla lotta gli incendi. Di questi ultimi, 40 andranno subito a Calabria, Molise, Sardegna e Sicilia che sono state devastate dagli incendi di questa estate.

Contro il caro bollette

Già nel primo trimestre del 2022 verranno stanzianti ben 3,8 miliardi di euro per provare a contenere il rincaro delle bollette su energia elettica e gas.

Diritti degli animali

Con l'approvazione della manovra scatta anche il divieto per gli allevamenti di visoni, volpi, procioni, cincillà e in generale di tutti gli animali utilizzati per produrre le pellicce. Non si potranno dunque più tenere in cattività, favorirne la riproduzione negli allevamenti e soprattutto ucciderli. È però prevista una deroga fino al 30 giugno 2022 per capire come gestire gli animali già presenti in queste strutture.

Sul fronte del problema cinghiali, invece, passa ufficialmente anche l'adozione del vaccino contraccettivo Gonacon, che permetterà di ridurne la popolazione senza dover abbattere nessun animale.