Arriva il caffè cellulare, sarà la soluzione all’inquinamento prodotto dalle piantagioni?

Dopo la carne coltivata, il caffè cellulare. Il prodotto dovrebbe essere uguale in tutto e per tutto a quello tradizionale ma grazie a questo ciclo produttivo potremmo abbattere di molto le emissioni inquinanti.
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Evelyn Novello 7 Febbraio 2024

Immagina un caffè che non deriva dai classici chicchi che sei abituato a vedere, ma da cellule coltivate in laboratorio, un po' come sta avvenendo per la carne.

Era il 2021 quando una startup finlandese ha mostrato al mondo le prime tracce di caffè cellulare, stimando 5 anni prima di arrivare a una vera e propria versione commercializzabile del prodotto. Il guanto di sfida è stato raccolto prima del previsto da un'azienda israeliana, Pluri, che mira a una produzione su scala industriale di caffè basata su cellule. Lo scopo? Abbattere le emissioni legate alla coltivazione e al ciclo produttivo che si nasconde dietro a questa bevanda nota e amata globalmente.

Il consumo globale di caffè è in costante aumento da quasi 30 anni e l'inquinamento che deriva dalla preparazione del caffè a casa è solo la punta dell'iceberg. Prima della tazzina di caffè che bevi ogni mattina a colazione ci sono diversi passaggi, a partire dalla produzione agricola dei chicchi di caffè, il loro trasporto, la tostatura e la macinazione dei chicchi. Indipendentemente dal tipo di preparazione del caffè, che sia moka, capsule o altro, la produzione di caffè è la fase che emette più gas serra e contribuisce a circa il 40 per cento all'80 per cento delle emissioni totali del ciclo di vita del prodotto.

Ma se il caffè è responsabile dell'inquinamento atmosferico e, di conseguenza, del surriscaldamento del Pianeta, secondo molti studi, questo prodotto è esso stesso minacciato dagli impatti dei cambiamenti climatici. Insomma, un cane che si morde la coda. L'aumento delle temperature, le precipitazioni scostanti e l'arrivo di nuovi parassiti stanno diminuendo le rese delle colture e influenzando la qualità del caffè perché si tratta di una pianta particolarmente suscettibile alla variabilità climatica. Si stima che, per questo, nei prossimi anni si assisterà a una diminuzione delle aree adatte alla sua coltivazione, i Paesi più colpiti potrebbero essere Brasile, Vietnam, Honduras e India.

Ma come avverrebbe la produzione cellulare del caffè? L'azienda dovrebbe estrarre le cellule da una pianta di caffè per creare una sorta di banca di cellule. Un processo successivo andrebbe poi ad espanderle attraverso un bioreattore 3D. La fase finale prevede, poi, la raccolta delle cellule, l'asciugatura e la tostatura, come avviene già nella produzione tradizionale. Il risultato finale assomiglierebbe ai chicchi di caffè che sei abituato a vedere. Questo sistema potrebbe essere alla base di una produzione cellulare su larga scala. Sarà la soluzione agli attuali (e futuri) problemi ambientali legati al ciclo del caffè?

Fonti | "A Systematic Review on the Impacts of Climate Change on Coffee Agrosystems" pubblicato su Plants a gennaio 2023; "Here’s how your cup of coffee contributes to climate change" pubblicato su The Conversation a gennaio 2023