
L'azzeruolo è un albero da frutto (nome scientifico Crataegus azarolus) coltivato oggi nelle regioni dell'Italia meridionale, soprattutto in Sicilia. È parzialmente sconosciuto ma si tratta di un frutto che ha avuto una storia molto importante per la tradizione culinaria del nostro paese.
In Italia, infatti, molte colture un tempo fondamentali sono state progressivamente abbandonate, nonostante la loro ricca storia e il legame profondo con le tradizioni locali. L'azzeruolo, appunto, ne è un esempio: è stato coltivato per secoli soprattutto nel sud del Paese, apprezzato per i suoi piccoli frutti dolci-aciduli. Tuttavia, con l'arrivo di frutti più grandi e commercialmente più redditizi, come le mele e le pere, l'azzeruolo è stato progressivamente messo da parte.
Inoltre, l'industrializzazione dell'agricoltura ha favorito colture che possono essere facilmente lavorate e conservate, riducendo l'interesse per quelle che richiedono metodi di raccolta o trasformazione più complessi. Questo fenomeno ha portato alla perdita di colture locali con un'importanza culturale e ambientale significativa, riducendo la diversità genetica e il legame con il territorio.
Conoscere piante come queste non è solo importante dal punto di vista culturale, ma in alcuni casi potrebbe anche contribuire a una maggiore sostenibilità agricola e a riscoprire sapori e tradizioni spesso dimenticati.
L'azzeruolo, oltre a essere un piccolo albero da frutto molto resistente, è una pianta che ha origini antiche e legami con le culture mediterranee.
L'albero (simile per aspetto al biancospino), che può vivere per molti anni, ha un portamento elegante con rami che si intrecciano e formano una chioma fitta; mentre i suoi fiori bianchi, che sbocciano in primavera, attirano numerosi insetti impollinatori come le api.
Una curiosità interessante sull'azzeruolo riguarda la sua antica popolarità come pianta ornamentale nei giardini delle ville nobiliari e dei monasteri durante il Medioevo. I suoi fiori bianchi e profumati in primavera, seguiti dai piccoli frutti colorati in autunno, lo rendevano una scelta apprezzata per abbellire cortili e spazi verdi.
Il frutto, l'azzeruola, non è solo interessante per il suo sapore dolce-acidulo, ma anche per le sue dimensioni, simili a quelle di una ciliegia o di una piccola mela. A seconda della varietà, può essere giallo, rosso o arancione, e contiene piccoli semi al suo interno.
Oggi l'azzeruolo si può trovare principalmente in alcune regioni del sud Italia, come la Sicilia, la Puglia e la Calabria, dove viene ancora coltivato in piccole quantità nei giardini e negli orti familiari. Tuttavia, è una pianta ormai rara, e la sua coltivazione commerciale è quasi scomparsa.
Alcuni esemplari di azzeruolo si trovano anche nei frutteti storici o negli orti botanici, dove viene conservato come una specie di interesse culturale e agricolo.
L'azzeruolo è un albero rustico e facile da coltivare, ideale per climi temperati e secchi. Predilige terreni ben drenati e soleggiati, ma si adatta anche a suoli più poveri.
È una pianta resistente alla siccità, ma necessita di irrigazione regolare nei primi anni di vita per favorire l’attecchimento.
Non richiede potature intensive, ma è consigliabile una leggera potatura annuale per mantenere la forma e rimuovere rami secchi o danneggiati.
L'azzeruolo, infine, è abbastanza resistente alle malattie, ma bisogna prestare attenzione agli attacchi di afidi e altri parassiti.