Scavare buche nel suolo può riportare in vita il terreno? Sì, ed è successo davvero! Più di 400 mila ettari di terreno in Africa sono stati rinverditi grazie a questa tecnica. Il volto di Pembamoto, un villaggio della Tanzania, in soli 4 anni è cambiato: quello che prima era un terreno arido adesso è diventato verde e fertile.

Come funzionano le buche

Praticamente queste buche fanno da “serbatoio” temporaneo: trattengono l’acqua piovana più a lungo, così da dare il tempo al suolo di idratarsi e ridiventare verde. I bacini sono larghi 5 metri e alti 2,5, praticamente hanno la dimensione di un piccolo elefante, la grandezza ideale per rinverdire grandi porzioni di terreno in poco tempo.

La forma di queste buche non è casuale. Guarda: dall’alto sembrano dei grandi sorrisi, e non per niente vengono chiamati  “sorrisi della terra”, ma questa forma particolare serve a trattenere quanta più acqua possibile. Infatti quando piove l’acqua viene trattenuta dalla parte circolare, che ha i bordi più alti. In questo modo, da piena, una sola buca può arrivare a contenere più di 2000 litri d’acqua! Un metodo semplice ma davvero geniale, che i ragazzi della ONG Justdiggit insieme alle comunità locali hanno ripreso da un’antica tecnica agricola africana, per contrastare così gli effetti della siccità e delle alluvioni che a causa della crisi climatica colpiscono duramente l’Africa orientale.

Suoli più verdi regalano cibo, acqua e biodiversità

Proprio scavando, l’obiettivo è riportare acqua, cibo e biodiversità in questi territori.  Terreni più verdi significano suoli fertili e ecosistemi che funzionano, quindi comunità e biodiversità che possono tornare a vivere. Attualmente, tra Tanzania e Kenya hanno scavato circa 454,810 sorrisi della terra, pazzesco, no?

Fonti | Justdiggit