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Case Green ‘la macchina Europa’ è favorevole, approvato il testo in Commissione Industria e adesso?

L’obbligo riguarderà tutti coloro che sono in possesso di immobili con classi energetiche più inquinanti, G e F. Dal 2030 gli edifici, anche quelli già esistenti, non dovranno più produrre sostanze nocive. Si tratta di un maxi-piano di ristrutturazione per tutti i Paesi membri Ecco allora tutte le possibilità che hai per fare il salto energetico.
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Mattia Giangaspero 10 Febbraio 2023

Arriva un primo via libera alle case green da parte della Commissione Industria, in Europa. La proposta è passata con 46 si, 18 no e 6 astenuti. Si tratta di un percorso da fare per gradi, con degli obiettivi da raggiungere in diversi anni. I diretti interessati per ora sono coloro che sono in possesso di immobili con classe energetica G o F. Entro il 2030 hanno l'obbligo di fare il salto di classe arrivando minimo alla classe E e nel 2033 alla classe D. Per quanto riguarda le votazioni, i partiti della maggioranza di governo italiana, ovvero FI, FDI, Lega hanno votato contro questo pacchetto di norme. Il ministro dell'Ambiente Pichetto Fratin ha anche commentato così l'approvazione della misura:

"La realtà italiana ha una caratteristica che la differenzia rispetto all'Europa dove non c'è la microproprietà, da noi non è una Spa che deve fare la ristrutturazione. La trattativa verrà riaperta a livello degli Stati".

Infatti la possibilità di modificare il testo approvato c'è, in quanto si tratta di una prima fase di votazione. Si dovrà ancora passa per il Consiglio Europeo e successivamente per il Parlamento Europeo. Ohga ha già parlato ampiamente di questa misura, dei suoi pro e contro, di tutti gli scaglioni da rispettare e di come procedere eventualmente a riqualifiche energetiche di proprietà, provando a sfruttare alcuni sgravi fiscali già esistenti.

Un'unica novità presentata rispetto al testo di partenza riguarda invece la possibilità di inserire un pacchetto europeo di risorse per non addossare l'intera spesa sulle casse dello Stato e dei cittadini. Il capodelegazione europeo del Movimento cinque stelle, Tiziana Beghin ha infatti sollevato la questione:

"Il testo chiede la creazione di un fondo dedicato, Energy performance renovation fund, che andrebbe a sostenere gli Stati per centrare gli obiettivi. Esisstono già una serie di risorse, compresi quelli di coesione, come il fondo sociale per il clima, o lo stesso Recovery Fund.  Per rendere la transizione davvero equa per tutti, i governi devono avere maggiori risorse."

Un'altra proposta può essere quella di esentare tutti i finanziamenti che si dispongono per questa misura dal patto di stabilità. In sostanza poter fare deficit senza vincoli.