Case stampate in 3D a impatto zero: sono realizzate con gli scarti delle foreste

Queste case sono interamente stampate in 3D, dal tetto al pavimento, e riciclabili al 100%
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Video Storie 17 Gennaio 2023

È la prima casa stampata in 3D realizzata con gli scarti delle foreste del posto e a zero emissioni di CO2. Si chiama BioHome3D ed è un progetto ideato dall’Università del Maine, in USA, che ha pensato a questa soluzione creativa per affrontare la crisi dei costi degli immobili tradizionali.

Solo nello Stato del Maine, infatti, è stata registrata una carenza di circa 20.000 abitazioni i cui costi sono inaccessibili per i cittadini a causa dell’incremento dei prezzi e alla difficoltà di reperire i materiali. Così l’Università del Maine ha pensato a “BioHome3D” per localizzare tutta la filiera della produzione. Con il supporto di partner istituzionali e il coinvolgimento di più di 100 ricercatori e scienziati, BioHome3D è stata ideata per fornire agli abitanti del posto un alloggio a basso costo che rispetta la natura. "Nel Maine e in Usa le case costano troppo e non ci sono persone per costruirle – commenta Habib Dagher, direttore esecutivo di BioHome3D – Per questo abbiamo pensato di automatizzare il processo, usando materiali di scarto. Nel prototipo di questa casa di 180mq sono stampati in 3D il pavimento, i muri e il tetto. Tutto viene stampato. Quando guardate i video delle persone che stampano case in 3D loro stampano solo i muri, non il pavimento e nemmeno il tetto. Noi invece stampiamo tutto".

A differenza dei materiali e dei metodi utilizzati nell’edilizia tradizionale,  che oltre a essere inquinanti hanno bisogno di diversi mesi di lavoro per portare a termine una casa, la BioHome3D presenta tempi di realizzazione e installazione molto veloci dato che i materiali utilizzati provengono tutti dalle grandi foreste che ci sono nel Maine. Dopo la prima fase di progettazione, la casa viene stampata in più moduli tenendo conto degli allacci per le utenze e degli spazi per porte e finestre: grazie all’estrema precisione della stampa 3D, gli sprechi sono pari a zero. Una volta pronti, i moduli vengono trasferiti sul sito stabilito e assemblati in un solo giorno, per permettere poi l’inserimento dell’arredo e di tutto il necessario per rendere l’ambiente confortevole.

"La casa è riciclabile al 100% – aggiunge – così se tra 100 anni o 200 i nostri figli e nipoti non ne avranno più bisogno potranno riciclarla totalmente e stampare qualcos’altro". Il primo prototipo della casa 3D è stato assemblato in uno spazio dell’Università del Maine ed è stato dotato di sensori per monitorare l’integrità strutturale così da da migliorarne gli sviluppi futuri della BioHome3D.