Che cos’è Pseudomonas aeruginosa: il super batterio dei colliri contaminati che sta preoccupando gli Stati Uniti

Quasi 70 casi in ben 16 Stati, tre decessi e persone che hanno perso la vista e o sono state costrette a subire la rimozione del bulbo oculare. Sono i contorni del focolaio di Pseudomonas aeruginosa registrato negli ultimi 3 mesi negli Usa. Il punto di partenza delle infezioni sembra siano lotti di lacrime artificiali contaminati.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Kevin Ben Alì Zinati 7 Aprile 2023
* ultima modifica il 30/05/2023

Per la prima volta gli Stati Uniti stanno registrando un focolaio di infezioni da Pseudomonas aeruginosa, un batterio estremamente resistente alla maggior parte degli antibiotici.

I Cdc hanno registrato 68 casi in ben 16 Stati oltre ad alcuni decessi e casi in cui le persone hanno perso la vista e o sono state costrette a subire la rimozione del bulbo oculare.

Le indagini, ad oggi, avrebbero individuato come responsabili del focolaio le lacrime artificiali. Si tratta di normalissimi prodotti da banco che trovi in farmacia sotto forma di gocce, colliri o unguenti, e sono impiegati per reidratare l’occhio e ripristinare la naturale produzione di liquido lacrimale.

Molti dei pazienti infettati, infatti, hanno raccontato di aver cominciato ad accusare i sintomi proprio dopo aver utilizzato questi prodotti. Non proprio tutti però, ma quelli di alcune specifiche marche che la Fda ha prontamente ritirato dal mercato come EzriCare e Delsam Pharma.

Cosa sono le lacrime artificiali

Probabilmente non lo sapevi ma oltre 350milioni di persone nel mondo soffrono di secchezza oculare, una condizione legata a un’insufficiente lacrimazione provocata, per esempio, dall’eccessiva esposizione al sole, un ambiente troppo secco, l’assunzione di farmaci per il raffreddore o le allergie o, magari, anche dal fumo.

Questo disturbo si riconosce per la presenza di fastidiosi bruciori, pruriti e affaticamento alla vista mentre si legge o si indossano le lenti a contatto.

Una delle soluzioni per ripristinare la normale produzione di liquido lacrimale sono, appunto, le lacrime artificiali: soluzioni – colliri in gocce o gel – che hanno lo scopo di simulare l’effetto delle lacrime vere e mantenere così l’umidità degli occhi.

Le lacrime artificiali aiutano anche a ridurre i sintomi della sindrome dell’occhio secco, compreso il dolore e la continua irritazione.

Cosa è successo negli Usa

Negli Stati Uniti, come puoi immaginare, ci sono milioni di persone che utilizzano le lacrime artificiali per contrastare questo disturbo.

Negli ultimi mesi però è scattata l’allerta nazionale perché alcune persone, dopo aver utilizzato questi colliri, hanno perso la vista e, in alcuni casi, sono addirittura morte.

Sono stati registrati, infatti, quasi 70 casi di infezione, 3 persone sono decedute, 8 hanno perso la vista e 4 hanno subito un’enucleazione.

La colpa? Un raro ceppo batterico di Pseudomonas aeruginosa, resistente a gran parte parte degli antibiotici oggi a nostra disposizione e in grado di produrre proteine capaci di distruggere la cornea e compromettere la vista, anche in modo permanente.

Secondo gli specialisti in malattie infettive dei Cdc, il ceppo non era stato mai rilevato prima negli Stati Uniti.

I pazienti colpiti dalle infezioni hanno raccontato di aver utilizzato lacrime artificiali di almeno 10 marche diverse ma EzriCare Artificial Tears, della compagnia indiana Global Pharma Healthcare, è risultato quello più comunemente segnalato. I prodotti di questo brand, insieme a di Delsam Pharma, sono stati tolti dal mercato.

Il New York Times ha raccontato che i batteri si sarebbero diffusi all’interno di una struttura sanitaria in Connecticut, tra i pazienti asintomatici in cui sono state ritrovate colonie di Pseudomonas aeruginosa nell’organismo. Questa diffusione, scrive il Nyt, tenderebbe a verificarsi quando i pazienti toccano oggetti comuni o quando gli operatori sanitari trasmettono i germi.

La situazione va avanti praticamente da inizio anno. Già a febbraio la Food and Drug Administration statunitense aveva raccomandato lo stop di alcuni prodotti tra cui, appunto, quelli di EzriCare a causa diviolazioni delle buone pratiche di fabbricazione dell'azienda, tra cui la mancanza di adeguati test microbici, problemi di formulazione (l'azienda produce e distribuisce farmaci oftalmici in flaconi multiuso, senza un adeguato conservante) e la mancanza di un adeguato controllo sugli imballi a prova di manomissione”. 

Nel frattempo, Cdc e Fda stanno continuando le indagini per capire se si tratta di una contaminazione avvenuta durante il processo di produzione. Come è verosimile.

Il super batterio

Pseudomonas aeruginosa è quello che viene definito un batterio "Gram-negativo": si tratta, cioè, di un agente patogeno opportunista che colpisce tendenzialmente le persone caratterizzate da difese immunitarie compromesse a causa di malattie pregresse o in corso.

Si trova prevalentemente nell’ambiente e nelle acque e, quando entra nel nostro organismo, è responsabile di condizioni anche gravi come polmonite, infezioni del sangue o del tratto urinario.

Come ti accennavo prima, Pseudomonas aeruginosa è un batterio assai resistente alla maggior parte degli antibiotici e il merito è della sua capacità di impedire a varie molecole antagoniste di penetrare nella sua membrana esterna: uno scudo, in pratica, che gli permette di sopravvivere e proliferare nel nostro corpo.

C’è da preoccuparsi?

La situazione è tenuta sotto stretto e rigido controllo da parte delle autorità sanitarie statunitensi e al momento l’allerta resta alta, almeno negli Stati Uniti.

in Italia c’è pericolo? Il professor Ciro Costagliola, direttore della Clinica oculistica dell'Università degli Studi di Napoli Federico II e consigliere della Società Italiana di Scienze Oftalmologiche (Siso), in una recente intervista ha specificato infatti che questi prodotti non si vendono nel nostro Paese e che quanto avvenuto negli Usa è “un evento eccezionale” legato alla presene di flaconi flaconi “verosimilmente contaminati”.

Chiaro, però, che questi prodotti potrebbero comunque essere acquistati online. Serve, quindi sempre attenzione a ciò che si acquista e soprattutto, serve utilizzare queste sostanze con la massima cura, ricordandosi per esempio di lavarsi sempre le mani prima di usarli, per evitare di contaminarle con le dita, non far toccare il bordo del flacone con la cute palpebrale, essendo una zona ricca di germi e, infine, di non utilizzare questi prodotti dopo la data di scadenza.

Fonti | Cdc; Fda; Iss

Contenuto validato dal Comitato Scientifico di Ohga
Il Comitato Scientifico di Ohga è composto da medici, specialisti ed esperti con funzione di validazione dei contenuti del giornale che trattano argomenti medico-scientifici. Si occupa di assicurare la qualità, l’accuratezza, l’affidabilità e l’aggiornamento di tali contenuti attraverso le proprie valutazioni e apposite verifiche.
Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.