Clearbot, la barca intelligente che riconosce i rifiuti e li raccoglie da sola

È la prima barca intelligente al mondo in grado di riconoscere i rifiuti e raccoglierne fino a 250 kg al giorno che può aiutarci a fermare l’inquinamento delle acque grazie alla sua tecnologia avanzata.
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Video Storie 19 Maggio 2022

È lunga poco più di 3 metri e perlustra in totale autonomia le acque di porti e canali. Si chiama Clearbot, ed è il progetto di una startup di Hong Kong, la Open Ocean Engineering. I suoi fondatori, Sidhant Gupta e Utkarsh Goel, hanno avuto questa idea durante un viaggio a Bali. I due giovani ingegneri osservavano le persone del luogo raccogliere i rifiuti a mano ed è così che hanno avuto l’intuizione di rendere automatico il processo di pulizia delle acque. Durante quello stesso viaggio hanno costruito il primo prototipo con gli stessi rifiuti che hanno trovato e da allora hanno sviluppato il progetto fino a renderlo un concentrato di efficienza e sostenibilità.

Clearbot ha un motore elettrico alimentato da una batteria solare rinnovabile, perciò, a differenza dei metodi di raccolta manuali, non inquina con combustibili fossili costando soltanto 10 centesimi al chilometro, senza emissioni né bisogno di intervento umano. In un giorno solo è capace di raccogliere tonnellate di spazzatura galleggiante, ma è la sua ingegnosità il vero punto di forza che potrebbe cambiare le sorti della lotta all’inquinamento. Non solo Clearbot si muove da solo su rotte prestabilite, come se pattugliasse le acque ma la sua straordinaria intelligenza artificiale gli permette di riconoscere e registrare ogni rifiuto raccolto in modo da dividerlo per tipologia prima di tirarlo su attraverso un nastro trasportatore. Per riuscirci si serve di un sistema di sensori e fotocamere con cui analizza i dintorni, il che gli permette anche di evitare gli ostacoli e soprattutto di non disturbare la fauna marina. Il riconoscimento dei rifiuti, inoltre, anche se può sembrare superfluo, è la sua funzione più importante perché permette di raccogliere dati importanti sui rifiuti presenti nei canali e nei porti e perciò di capire come la spazzatura finisce nelle acque, andando alla radice del problema.

Il 95% della plastica presente nei mari di tutto il mondo, infatti, passa attraverso 10 grandi fiumi e di questi ben 8 sono situati in Asia, dove il progetto è nato e si è sviluppato. Proprio qui ancora oggi non esistono sistemi realmente efficaci per ripulire i mari e la maggior parte delle operazioni di raccolta viene effettuata dalle persone a mano o con delle reti da pesca a bordo di navi alimentate con fonti di energia non rinnovabili. Clearbot può contribuire significativamente a risolvere il problema con il minore impatto ambientale e contemporaneamente aiutarci a capire come eliminare l’inquinamento dei corsi d’acqua alla base, arginando il fenomeno delle plastiche, dei detriti alluvionali e delle biomasse nei mari e restituendo così a moltissimi luoghi nel mondo la loro naturale bellezza.